“Istituire una Guardia Medica Estiva per garantire assistenza medica ai quartieri 'Bocca Arena' e 'Quarara' rimasti isolati a seguito della chiusura del 'Ponte Arena'”.
A chiederlo, attraverso una nota stampa inviata ai media locali nei giorni scorsi, è stato il comitato Ponte Arena. “Considerato il numero elevato di cittadini Mazaresi – scrive il presidente del comitato, Alessandro Culicchia – che vi risiedono, noi pensiamo che ci siano tutti i presupposti per istituire una Guardia Medica Permanente. Ci auguriamo – prosegue – che l’amministrazione comunale, disattenta e superficiale nella gestione della vicenda della chiusura del ponte, che di fatto ha costretto all’isolamento migliaia di cittadini, questa volta dia un segnale di presenza e vicinanza ai residenti”.
L'occasione, per l'invio di questa specie di promemoria al Governo cittadino, si è presentata in occasione del Consiglio comunale aperto svoltosi qualche giorno fa. La massima Assise cittadina, in realtà, era stata convocata non per discutere del ponte e delle diverse criticità che aumenteranno con l'arrivo dell'estate gravando ancor di più sul quartiere Bocca Arena – situato oltre il fiume Delia, infrastruttura che è, lo ricordiamo, di proprietà del Libero Consorzio Comunale trapanese, e che è chiusa da diversi mesi per motivi di sicurezza – ma per dibattere dell’ospedale ‘Abele Ajello’. La bella stagione, infatti, provocherà l'aumento esponenziale dei frequentatori della zona costiera situata oltre il ponte, che resterà, secondo quanto affermato più volte pubblicamente dal Commissario del LCC trapanese, Raimondo Cerami, chiuso fino al 10 agosto tempo limite massimo.
“Manifestiamo altresì – continua il comunicato stampa del 'comitato Ponte ARENA' – le nostre perplessità sulla data di apertura del ponte nella prima decade di Agosto vista la complessità degli interventi che si vuole attuare. Per non compromettere la stagione estiva ai residenti e agli imprenditori stagionali a questo punto era meglio iniziare i lavori a stagione finita. Denunciamo – conclude Culicchia – per l’ennesima volta la precarietà del percorso alternativo, che altro non è che una 'trazzera' di campagna bisognevole di ben altri interventi per poterla considerare una vera e propria strada percorribile in sicurezza dai residenti”.
Alessandro Accardo Palumbo
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