Un ex calciatore del Mazara Calcio è morto a Palermo, nel quartiere Ballarò.
Si tratta di Omolade Oluwaehegun Akeem, 39 anni, nigeriano. L’uomo è morto ieri mattina in via Martoglio a Palermo. Dal 2000 al 2012 ha giocato nelle squadre di calcio a Treviso, nel Torino, nel Novara, nella Reggiana, nel Gela, nel Barletta e poi Mazara, Ribera chiudendo la carriera nell’Altofonte. Chiusa la carriera il calciatore è rimasto a Palermo e per qualche anno ha lavorato anche in eventi musicali.
Era un ragazzo ben voluto a Palermo, e in tutte le città in cui ha vissuto e militato a calcio. Non è ancora chiaro cosa l'abbia ucciso, ma sicuramente non aveva lesioni esterne: esclusa quindi la morte violenta. Lo sportivo, che viveva da anni in Italia e che lascia una figlia piccola, continuava a giocare a calcio oltre a fare il traduttore in tribunale, e, in base a quanto riferisce la sua famiglia non avrebbe avuto nessun problema di salute. Solo negli ultimi giorni avrebbe iniziato ad avere un dolore ad una gamba. Proprio questa mattina avrebbe dovuto fare un esame al Policlinico, ma non riusciva a camminare. Un amico è quindi passato a prenderlo con la sua macchina per accompagnarlo, ma appena Omolade è salito sull'auto si sarebbe sentito male.
Omolade era balzato agli onori della cronaca nel 2001 quando indossava la maglia del Treviso e circa trenta ultras al seguito della squadra a Terni, non nuovi ad episodi di razzismo, ritirarono gli striscioni e abbandonarono lo stadio contro il suo acquisto: non gradivano il colore della sua pelle. Nella giornata successiva, in occasione di Treviso-Genoa, proprio per opporsi al razzismo e solidarizzare con il compagno di squadra, tutti i giocatori del Treviso, compresi l'allenatore e la panchina, fecero il proprio ingresso in campo con il volto dipinto di nero. In seguito il calciatore venne acquistato dal Torino dove esordì in Serie A contro l'Inter nel febbraio del 2003.