Sulla “mancata adozione della riclassificazione dei dipendenti dell’Ente di Sviluppo Agricolo ai fini dell’applicazione del CCRL 2016/2018” interviene, con un documento molto duro, il sindacato Fsi-Usae.
“Dall’emanazione della deliberazione n° 400/2012 approvata dalla Giunta di Governo Regionale che ha reso esecutivo il nuovo Regolamento di Organizzazione dell’Ente adottato con deliberazione n° 170/2012 sono trascorsi ben dieci anni – scrive il coordinatore regionale del sindacato, Diego Renda, anche lui dipendente Esa - Le amministrazioni E.S.A. che si sono succedute in questi anni hanno disatteso l’ordine perentorio statuito dal Governo Regionale di riclassificazione delle posizioni ed economiche del personale dell’Ente tramite il provvedimento deliberativo di parificazione/equiparazione con l’omologo personale dell’amministrazione regionale per l’applicazione del nuovo contratto regionale di lavoro.
L’attuale amministrazione E.S.A. nominata dal Presidente della Regione ha superato ogni limite alla decenza: con l’occasione di provvedere alla predetta riclassificazione ha approvato due deliberazioni (la n° 17 e 18 del marzo 2022) con le quali vengono stravolte le tabelle di equiparazione vigenti approvate dal Governo Regionale con deliberazione n° 422 del 2017 proponendo altresì al Governo Regionale una modifica del Regolamento di Organizzazione dell’Ente reso esecutivo con deliberazione n° 400/2012 dalla Giunta di Governo per l’aumento delle postazioni dirigenziali dell’Ente con la prospettiva di una futura attribuzione di postazioni dirigenziali al personale del comparto non dirigenziale dell’Ente del tutto illegittima ed illegale tenuto conto che su tale intenzione l’ARAN Sicilia ha già specificato formalmente nel recente passato all’Ente con nota n° 800/PG/2014 che tale possibilità è del tutto illegale. I dipendenti dell’Ente di Sviluppo Agricolo, a causa di tale situazione non più tollerabile che ha comportato nel tempo un danno patrimoniale, hanno incoato presso i Tribunali territorialmente competenti parecchi ricorsi che certamente produrranno un considerevole danno erariale per le casse regionali stante il lungo tempo trascorso. E’ indubbio che la tempestiva riclassificazione verso il contratto regionale in tempi adeguati avrebbe comportato per i dipendenti dell’E.S.A., ove assolta da parte dell’amministrazione E.S.A. senza vizi di illegalità ed illegittimità negli atti proposti, il giusto trattamento stipendiale di parificazione con gli omologhi dipendenti dell’amministrazione regionale ed enti regionali. In questo contesto inqualificabile vi è di più: l’amministrazione E.S.A. e la Direzione Generale f.f. anziché allinearsi ai dettami normativi di legge e contratti nel rispetto delle relazioni sindacali hanno disatteso la preventiva e obbligatoria contrattazione con le OO.SS. presenti all’E.S.A. in sede decentrata di Ente tramite una semplice informativa. Tali deliberazioni approvate dal C.d.A.
E.S.A., ove permane il parere negativo del Collegio dei Revisori dell’Ente, sono al momento oggetto di controllo da parte dell’Assessorato Agricoltura per l’obbligatoria trasmissione in Giunta di Governo Regionale ai sensi della l.r. 2/78. E’ lecito porre un interrogativo: quanti lustri ancora dovranno passare affinché il personale E.S.A. possa usufruire dei benefici contrattuali previsti dalla legge tanto agognati?”.