Le amministrative si sono concluse da qualche giorno eppure i colpi di scena pare non siano finiti, ad Erice non sarà più consigliere comunale Luigi De Vincenzi ma Vincenzo Maltese, 10 voti in più sono stati certificati al momento della verifica delle schede.
Tensione anche per l’UDC, non é certo che scatti il secondo seggio che andrebbe a Sofia Mazzeo, figlia di Alberto, consigliere comunale a Trapani, la verifica dei verbali è in corso.
Grande soddisfazione per Simona Mannina, che è stata la più votata di tutte le liste con 559 voti e che ha portato questo risultato all’interno della coalizione con cui era candidata, Piero Spina sindaco. Il Movimento VIA, lista in cui è stata candidata ed eletta la Mannina, si attesta ad essere stato il più votato con una somma che arriva al 20%: “559 Grazie a tutti coloro che hanno creduto nel progetto, sono risultata la più votata al Comune di Erice grazie a voi, vi prometto che continuerò a lottare per ciascuno di voi
Grazie al movimento VIA che è risultata la prima lista ad Erice, grazie a Nino Papania che ha sempre creduto in me. Ma un grazie speciale va al mio grande fratello politico Alessandro Manuguerra che mi è stato vicino in ogni passo, che mi ha supportato e sopportato e mi ha permesso di raggiungere questo grande obiettivo! Senza di te là dentro non sarà semplice, sarà ancora più dura, ma sono certa che comunque il tuo sostegno non mi mancherà”.
Dagli ambienti di Piero Spina fanno poi sapere che la Lega formalmente non è mai stata in appoggio della candidatura, perché schierata a sostegno di Daniela Toscano con qualche candidato inserito nella lista allestita da Giovanni De Santis, lista che non è arrivata a superare lo sbarramento.
Dopo il voto è tempo di analisi, a farla per primo l’onorevole Nino Oddo, che ha sostenuto il candidato sindaco Maurizio Oddo e che ha raggiunto il 5% per una manciata di voti: “CI SONO 2 LEGGI SBAGLIATE IN SICILIA. Il voto dei siciliani alle amministrative ormai da anni continua ad essere falsato da 2 leggi sbagliate che di fatto eludono la volontà reale dell’ elettorato.
La prima è quella della scheda unica con la quale si vota per il consigliere comunale e (quasi sempre inconsapevolmente) per il sindaco. Vince chi organizzativamente riesce a mettere in campo più liste e a reclutare più candidati. La stragrande maggioranza degli elettori vanno in cabina col facsimile del parente, vicino di casa, o amico
dell’ amico cui dare il voto. Una percentuale minima utilizza lo strumento del voto disgiunto sul sindaco. Una legge sbagliata. Andrebbero ripristinate le due schede. Con la prima il cittadino accontenterebbe il cugino, con la seconda potrebbe riflettere un attimino di più sulla scelta del sindaco che verrebbe fatta con maggiore consapevolezza.
Della seconda legge sbagliata sono corresponsabile avendola votata in parlamento. Si consente ad una minoranza che raggiunge il 40 per cento di battere una maggioranza divisa. È una legge solo siciliana , in Italia occorre dappertutto il 50, 1. Ma noi si sa siamo bravi a farci del male…”.
Che le elezioni siano imprevedibili lo ha capito bene l'uscente Alessandro Barracco. Era convinto di prendere 180 - 190 voti, qualcuno gliene dava 300. Si è fermato a 45.