Il conto alla rovescia per il misterioso padiglione Covid di Marsala è partito da tempo. Mancano 44 giorni al suo completamento, almeno stando alle parole pronunciate da Tuccio D’Urso, l’ingegnere a capo della struttura commissariale in Sicilia per l’emergenza Covid, che lo scorso 27 aprile, rispondendo alle domande di Striscia La Notizia disse che in 90 giorni, entro agosto, il primo stralcio del padiglione sarebbe stato pronto: “In 90 giorni completiamo la prima elevazione del pronto soccorso che sarà operativo, lo consegniamo all’Asp arredato e corredato. I lavori sono in pienissima attività” (qui si puo vedere il servizio di Striscia).
Quando siamo, secondo quanto detto dal commissario regionale, già oltre al giro di boa, ricordiamo che il padiglione delle malattie infettive del "Paolo Borsellino" doveva essere pronto a marzo scorso, e prima ancora, la struttura, che doveva essere emergenziale, con lo scoppio della pandemia, presentata nella famosa “sceneggiata” del 3 dicembre 2020, doveva essere completata nel maggio 2021. Tp24, però, scoprì che di quanto detto in quella occasione, non c’era nulla di concreto a cominciare dal progetto esecutivo e dai soldi finanziati.
Man mano si è poi passati dagli oltre 100 posti letto e tre piani, i cui costi di realizzazione prevedevano investimenti per 19 milioni di euro, a soli sedici posti su un piano. E' la stessa Regione che ridimensiona tutto, mettendo nero su bianco che non ci sono somme a disposizione, e che si dovrà procedere solo al primo stralcio, solo un piano.
E tanto per rendere il tutto ancora più complicato e difficile da capire, lo stesso D’Urso ha annunciato che il padiglione Covid di Marsala si farà tutto con un investimento di 100 milioni di euro per il completamento: “La Regione ha detto finanziamo il completamento dell’opera per circa 100 milioni di euro. C’è già il progetto esecutivo ed è pronto per andare in gara”. I tempi? “Per il secondo e terzo piano sono di almeno un anno da quando saranno consegnati i lavori”.
Ma se da un lato le parole del commissario D’Urso indicavano un termine ben preciso per il termine dei lavori del primo stralcio e l’impegno con il finanziamento per il completamento, dall'altro queste stesse parole sono smentite dal commissario dell’Asp di Trapani, Paolo Zappalà che, in occasione della conferenza stampa di mercoledì, sul punto della sanità Trapanese, ha parlato sì di un’opera strategica, sulla cui struttura la regione ha deciso di finanziare ben 21milioni di euro, ma allo stesso tempo lo ha detto chiaramente, non si sa ancora quando sarà terminata.
Zappalà, però, smentisce D'Urso e dice che ci sono problemi con le aziende che stanno eseguendo i lavori e che non si sa quando sarà terminato. "Quest’opera, quando sarà realizzata - afferma Zappalà - perché prima si fa e meglio è, non avrà eguali nella sanità provinciale. La regione ha deciso di realizzare e finanziare un’opera che consentirà all’ospedale di Marsala di non avere un reparto di malattie infettive dentro l’ospedale, ma in un edificio distinto, esterno, ma strutturalmente collegato con un tunnel come gli ospedali moderni di tutto il mondo".
"Sarà un’opera con un valore strategico importantissimo - continua Zappalà -, un progetto che guarda al futuro quello del padiglione. Mi hanno assicurato che hanno avuto dei problemi con le aziende che stanno eseguendo l’opera di completamento del primo stralcio, che prevede piano terra e tunnel di collegamento".
La sensazione, ancora una volta, è che il completamento del padiglione di Marsala, se avverrà, sarà - visto che ci avviciniamo alla scadenza elettorale delle regionali - in piena campagna elettorale, con la classica passerella di politici pronti a mettere il sigillo su un'opera che, doveva servire per migliorare la qualità della sanità a Marsala e in provincia di Trapani in piena pandemia, e invece si è assistito allo smantellamento di interi reparti e l'annullamento di diversi servizi ambulatoriali, e ad oggi è ancora in corso una raccolta firme per il ripristino di tutti i reparti dell'ospedale "Paolo Borsellino".