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19/06/2022 06:00:00

Salemi. La scuola apre le porte al territorio, ed è festa di popolo

 A conclusione dell’anno scolastico, l’Istituto Comprensivo “G. Garibaldi –G.Paolo II” di Salemi ha spalancato i cancelli al territorio ed e’ stato subito festa di popolo.


A centinaia sono accorsi i cittadini salemitani e di Gibellina. In gran parte genitori degli allievi. Ma anche semplici curiosi, attratti dallo sventolio del gran pavese multicolore.

Una riapertura in grande stile, voluta dal preside, il professore Salvino Amico. E gestita egregiamente da una leadership di insegnanti “forte ed efficace”.  
Una scuola complessa, quella guidata dal preside Amico. Sette plessi, cinque a Salemi e due a Gibellina. 1100 alunni, 190 docenti e 40 del personale Ata.

E’ il capitano che fa la nave, ci diceva anni fa un nostro amico greco.
E la manifestazione con il vivace schieramento dei gazebo lo ha reso visivamente percepibile.
L’aria di festa era tangibile e ha coinciso con il trentennale di una faticosa (iniziata in terra africana) e brillante carriera del preside, un autentico uomo di scuola all’antica, a dispetto dell’età anagrafica. Un invidiabile record.
Entrati sul piazzale antistante la scuola, ci accoglie uno striscione steso permanentemente sul frontone dell’edifico a ricordare l’invettiva gramsciana contro l’indifferenza.

Immersi nella marea di gente, ci siamo addentrati tra le bancarelle ricolme di oggetti e manufatti affascinati e commossi.
Un mostra ricca di contenuti ed esteticamente variopinta che plasticamente raccontava al pubblico i risultati ottenuti dall’impegnativo progetto realizzato per l’anno scolastico 2021/22 dall’ambizioso titolo “Un sguardo sul Mondo…la scuola crea” che evoca la lezione del pedagogista salernitano Giuseppe Acone, un maestro autorevole e un raffinato intellettuale meridionae.

Una narrazione fatta di oggetti, immagini, colori e note musicali che sottintendeva l’ottimo lavoro di gruppo e la sintonia tra docenti e discenti. E’ proprio vero che la buona scuola dipende dalla qualità delle risorse umane possedute. Sono le persone che fanno la differenza. E in questo caso, la differenza salta subito agli occhi.

La gran parte dei visitatori ha saputo apprezzare, ha capito che se i loro figlioli sono stati in grado di realizzare tanto lavoro di qualità, il merito e’ stato della guida sapiente degli insegnanti.

La dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, di come tanti insegnanti lavorano con dedizione e abnegazione, spesso nel silenzio. E pagati male, con stipendi tra i piu’ bassi in Europa. Della Scuola, le cronache si occupano solo quando scoppia qualche scandalo rosa.
Mai, invece, quando gli insegnanti operano con serietà o quando, secondo una invereconda moda, sono oggetto di sgangherate “aggressioni” verbali di taluni genitori. Si coltiva il brutto vezzo di stare dalla parte dei genitori, e poco conta se questi spesso sono ignoranti come capre.
Per inciso. Se esistono ancora oggi alcune Istituzioni in Italia che si salvano, una di queste e’ certamente la Scuola.

La visione d’insieme del piazzale gremito di visitatori ci ha ricordato le feste di popolo che fino a qualche anno fa si celebravano nei nostri paesi in occasione delle fiere periodiche.

Un progetto di ampio respiro dicevamo, articolato in una variegata serie di mini-progetti, ciascuno con una propria denominazione.
Oltre al tema della Mafia e della Shoah, ampiamente trattati, sono stati numerosi gli argomenti affrontati. Impossibile citarli tutti, ci limitiamo ad alcuni.

C’e’ il progetto denominato, con un sottile gioco di parole, “Non mi rifiuto” . E’ stato elaborato dalla Scuola Primaria San Leonardo. Già da titolo si capisce che esso ha avuto lo scopo di guidare gli alunni ad un avvicinamento al problema, magari gradualmente, del rispetto e della conservazione dell’ambiente, all’insegna dello slogan “Ambiente rispettato futuro assicurato”. Dal quale si spera verranno messi al bando in un prossimo futuro i famigerati “lanciatori di sacchetti di rifiuti” che ancora imperversano nelle nostre contrade.

Mentre la Scuola Primaria Piano Fileccia (noi preferiamo chiamarla ancora “Montanari”, garibaldino morto nella Battaglia di Calatafimi le cui spoglie sono rimaste sepolte per un secolo circa nel cimitero di Salemi) si e’ occupata del “Come io vedo il mondo” . Un percorso formativo interculturale con il fine di sviluppare la conoscenza della cultura dei popoli attraverso le arti visivi, e auditivi come la musica e i canti tradizionali.

Tre docenti invece hanno tentato di stimolare nei giovani l’interesse per le immagini con il progetto denominato “Raccontare la fotografia attraverso la parola scritta e interpretata”. Un tentativo molto interessante e per certi versi affascinante in cui la fotografia s’intreccia alla narrazione, alla danza e alla musica.

Ha suscitato molta curiosità, soprattutto tra i piu’ giovani, la presenza tra gli stand di un pony. Che e’ stato il protagonista del progetto “Il mio amico Cavallo…un artista diverso”. E’ noto infatti che il cavallo per le sue caratteristiche peculiari può essere utilizzato per finalità terapeutiche rivolte a bambini che presentano psicopatologie dell’infanzia e dell’adolescenza.

La Scuola Secondaria di I grado di Gibellina si e’ posto il quesito: “La bellezza salverà il mondo?” La risposta e’ stata incoraggiante. Ma ad un patto. Occorre accompagnare i ragazzi nella riscoperta del “bello” e del “lento” (tutto l’opposto di quanto predicava Celentano in uno spettacolo televisivo) in un’ epoca in cui tutto sembra essere condizionato dall’ “utile” e dal “rapido”. Se il progetto abbia avviato una seria presa di coscienza tra i giovani, saranno gli altri un giorno a verificarlo.

Sempre a Gibellina, lo stesso giorno, i ragazzi hanno sfilato per una Marcia della Pace.
Per fare capire ai giovani il valore della Natura, del bosco, degli alberi, una giornata del percorso scolastico e’ stata dedicata alla valorizzazione del Parco Urbano, aderendo ad una iniziativa dell’Unicef, con una passeggiata ecologica e didattica, allo scopo di rendere il Parco un punto di riferimento per tutta la cittadinanza.

Con il progetto “Guardiamoci negli occhi e scopriamo il mondo” si e’ dato un posto centrale all’arte nel percorso formativo dei bambini e di educazione all’immagine. I bambini sono in grado di capire artisti come Chagall, Klee, Miro’, ma anche di produrre con una grande varietà di materiali e tecniche sorprendenti risultati.

Ed infine, ma non per ordine di importanza, “La Matematica: il linguaggio della Natura per osservare il Mondo”. Si tratta di giochi matematici proposti dal Centro Pristem dell’Università Bocconi di Milano. Una tradizione consolidata dell’Istituto e condivisa da molti alunni. Un appuntamento annuale di prestigio.

Cosa sono i giochi matematici e a cosa servono? Consentono di incamminarsi verso la didattica laboratoriale e sono un valido strumento che contribuisce ad aprire la mente dei ragazzi, ad orientarli e aiutarli a ragionare correttamente. E a stimolare l’interesse verso le discipline scientifiche.

Nel tardo pomeriggio, le classi quinte e seconde di I grado si sono esibite in un Flash Mob per dire “No al bullismo”. Un fenomeno che si manifesta purtroppo sempre piu’ spesso. Bisognerebbe insistere sul concetto di “essere” contrapposto a quello dell’ “apparire”. Fare capire all’adolescente che l’arcaica cultura del possesso e’ segno di debolezza e non di potenza.

Presente alla manifestazione, il sindaco Domenico Venuti ha definito la giornata “straordinaria, un momento importante, non soltanto per la scuola ma per tutta la comunità, e non solo perché i bambini hanno dimostrato di essere un raccordo con la comunità, con le famiglie. Ricordo quando si lanciò la raccolta differenziata, i ragazzi diedero un notevole contributo. Proseguire su questi temi, quali il rispetto dell’ambiente, della legalità, la conoscenza del territorio, la valorizzazione della bellezza, il valore della musica lo trovo di grande importanza. Complimenti a tutti, a tutta la scuola che ha puntato a dare una prospettiva ad una comunità attraverso la formazione di giovani impegnati alla conoscenza del territorio che li circonda e provano a lavorare in sintonia con esso. Un messaggio solo apparentemente semplice , ma assolutamente dirompente. Il rispetto degli altri, dell’ambiente, della legalità sono tutti elementi necessari per potere costruire percorsi di crescita affrontando in modo concreto i limiti della società di oggi quali l’individualismo il materialismo eccessivo che producono purtroppo effetti negativi di non poco conto. La manifestazione e stato un momento importante per costruire una generazione che guarda alla bellezza, alla pace alo stare insieme. E di questi tempi non e’ poco.”


Dal canto suo, il preside Amico ha sottolineato che “Tutti plessi dell’Istituto, dalla scuola d’infanzia alla scuola secondaria di primo grado hanno presentato i loro lavori incentrati su grandi temi come quello sulla legalita, della pace, della tutela dell’ambiente, del patrimonio artistico del nostro territorio. Attraverso il progetto il nostro istituto ha creato “bellezza” , cultura, voglia di ripartire focalizzando l’attenzione sulla “cittadinanza attiva”. E’ una vera propria festa che non poteva non finire con il concerto della nostra orchestra “Garibaldi” che ha presentato il saggio finale degli alunni del corso di strumento musicale. Attraverso questo progetto la scuola “ha scoperto, ha riscoperto, il territorio locale” con l’intento di far conoscere agli allievi i beni culturali presenti nel territorio attraverso cinema, teatro, immagini e foto. I nostri alunni sono stati anche protagonisti di un percorso di scoperta che e’ partito dall’osservazione microscopica fino ad arrivare a quella macroscopica, attraverso la partecipazione a laboratori scientifici e, di fotografia con obiettivo di catturare fenomeni e/o situazioni naturali. Vedere i nostri alunni con tanto di camice bianco, presentare con attenzione, impegno e soddisfazione i loro esperimenti scientifici e’ stato meraviglioso. I diversi attori e ospiti intervenuti hanno apprezzato i numerosi e significativi lavori ce hanno indotto a riflettere sul nostro essere cittadini veri, protagonisti del nostro territorio. “

Al calare della sera, gli “Sguardi sul mondo” sono stati accompagnati dalla musica, dalla danza, dalle poesie e dalla recitazione.
Alcuni alunni della scuola secondaria di primo grado strumentisti dell’orchestra “Garibaldi” si sono esibiti in un concerto mentre altri ha dimostrato la loro bravura in alcune performances recitative tratte dall’Antigone di Sofocle, dalla “Fattoria degli animali” di George Orwell, e dal repertorio di poesie di Frida Kahlo.

Mentre ascoltavamo le note dell’inno Fratelli d’Italia eseguito dall’orchestra dei ragazzi ci sono venute in mente le considerazioni che Edmondo de Amicis rivolgeva in suo scritto ad un immaginario scolaro dell’Italia di fine Ottocento:

“Ama il tuo maestro, perché appartiene a quella grande famiglia di cinquantamila insegnanti elementari, sparsi per tutta Italia, i quali sono come i padri intellettuali dei milioni di ragazzi che crescon con te; i lavoratori mal riconosciuti e mal ricompensati, che preparano al nostro paese un popolo migliore del presente”.

Allargando la categoria dei “maestri” ai prof di oggi e aggiornando i numeri di chi lavora nel mondo della scuola, le considerazioni dell’autore di “Cuore” ci sembrano essere ancora di un’attualità’ impressionante.

 

Franco Ciro Lo Re