La discarica di Bellolampo ha più di 190 mila tonnellate di rifiuti che non si sa dove smaltire e tra una decina di giorni Palermo e provincia si troveranno sommerse di rifiuti. Non sono arrivate le ordinanze in deroga per abbancare in due vecchie vasche ancora capienti e l’amministratore della Rap, Girolamo Caruso, torna alla carica: tra 10 giorni raccolta in tilt e munnizza che resterà in strada. Il neo sindaco Roberto Lagalla si trova già questa la prima emergenza rifiuti ancora prima di essere nominato primo cittadino.
Caruso aveva chiesto l’emanazione di una ordinanza di protezione civile per infilare i rifiuti nella III vasca bis, dopo la riunione indetta dall’assessore regionale Daniela Baglieri, sembrava sciolto il nodo sulla fattibilità di una ordinanza comunale che avrebbe accorciato tempi e passaggi burocratici, ma non se n'è fatto nulla. «Mi hanno lasciato con il cerino in mano - dice Caruso -. Il ricorso alla ordinanza di protezione civile era il risultato del ping pong del Comune, che va avanti da 9 mesi e per il quale non si intravede alcun orizzonte temporale, sulla transazione con la curatela fallimentare ex Amia».
Non solo. Ricostruendo i passaggi della emergenza nella discarica, l’amministratore di Rap ha ribadito l’urgenza di una seconda ordinanza per abbancare nella IV vasca (c’è spazio per 250 mila tonnellate, almeno 9 mesi di rifiuti).
Per quanto riguarda la IV vasca, nel dettaglio, i dirigenti del Comune obiettano che una parte, circa il 10%, ricade nella particella di appartenenza della curatela della ex Amia che va quindi, in assenza della transazione, tenuta fuori dal progetto di riutilizzo presentato dalla Rap per l’abbancamento.