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22/06/2022 06:00:00

"Tolgo il disturbo". Musumeci stanco del fuoco amico, addio al bis

 L’ennesima mossa o un altro bluff, è questo quello che hanno pensato gli alleati di Nello Musumeci quando ai cronisti, a Catania, ha detto: “Presto toglierò il disturbo”.

Alle annunciate dimissioni ci ha già pensato troppe volte, ora è il turno del ritiro della sua candidatura al bis, osteggiata da gran parte della coalizione. Che poi il vero problema non è nemmeno la coalizione, i vari componenti hanno chiesto un tavolo dal quale fare uscire un nome unitario e che possibilmente sia vincente, il problema non sono Ficarra e Picone che in quattro battute lo hanno inchiodato ad anni di responsabilità, il problema vero sono i siciliani che a Taormina lo hanno fischiato, non una ma ben due volte. 

Giovedì, in una conferenza stampa "chiarificatrice", Musumeci dirà la sua. Chiarirà, appunto, quali saranno le sue intenzioni per le elezioni di novembre.

 


E si sprecano i post sui social in sostegno del presidente, provenienti dai suoi fedelissimi, gli stessi che sono legati a lui anche perché qualche piazzamento tra cda e varie nomine lo hanno avuto.
Musumeci sa che anche a Roma si è sollevata la questione,
che Fratelli d’Italia non è più compatta nel sostenere le ragioni del voto e della ricandidatura di Musumeci, e sa anche che si discute su altri nomi per non rompere la coalizione di centro destra, che altrimenti vedrebbe correre in solitaria il partito di Giorgia Meloni con Diventerà Bellissima, quasi inesistente.

 


Sfiancato il governatore lo è sicuramente da tutte le uscite che Gianfranco Miccichè non lesina di fare nei comizi e a mezzo stampa, elencando tutte le difficoltà di dialogo con Musumeci fino anche a ricordare che con questa candidatura il centrodestra perderà certamente.
Bisognerà pure fare i conti con Cateno De Luca e il ticket messo su con Dino Giarrusso, il successo di Messina è arrivato come una bomba a scuotere gli animi politici.

 


A breve si terrà un incontro tra Musumeci e la leader Giorgia Meloni,
i due si sono sentiti al telefono, il governatore è amareggiato, costretto da una coalizione che lo ha sostenuto nel 2017 a fare un passo indietro, e nel frattempo rispunta il nome di Gaetano Miccichè, fratello di Gianfranco, come possibile candidato e su cui molti fanno già pressing, un nome autorevole da contrapporre al nome del candidato di centrosinistra, che verrà scelto con le primarie del 23 luglio.

 

 

In provincia di Trapani non si rassegna  al passo indietro di Musumeci Paolo Ruggieri: “Quando ho conosciuto il Presidente Musumeci ho subito compreso che era un politico di una statura superiore, con una caratura valoriale e con capacità nonché visione di governo uniche nel panorama siciliano.Pensai che sarebbe stato il miglior Presidente che i siciliani potessero sperare di avere. Per sostenerlo ho ripreso a fare attività politica. La penso come allora!”.


Similare dichiarazione per Giulia Ferro, coordinatrice provinciale di Divetterà Bellissima: "Quando il Presidente Musumeci, insieme alla sua squadra assessoriale, è arrivato a Palazzo D’Orleans, ha trovato cinque anni di macerie lasciate dal precedente Governo, a questo bisogna aggiungere il blocco totale arrivato per via della pandemia da Covid- 19. Non bastasse ciò, adesso si aggiunge una grande crisi economica e sociale e la guerra in Ucraina. Anni terribili, che ci segneranno per sempre, ma nonostante tutto, il Governo guidato dal Presidente Musumeci ha lavorato duramente e incessantemente. Oggi la Sicilia è la prima stazione appaltante d’ Italia, il Governo regionale ha speso tutte le risorse assegnate dall’Unione Europea, un fatto mai accaduto prima. A dimostrazione di una grande capacità progettuale. Musumeci con la sua squadra di governo ha avviato una feconda stagione di semina, facendo si che la Sicilia riconquistasse la credibilità perduta; questa terra ha bisogno di serietà, rigore e competenza. Oggi più che mai la Sicilia ha bisogno di te”.