Un intervento sbagliato, troppo invasivo, che fecero peggiorare le condizioni di salute di una donna operata all'ospedale di Castelvetrano. Con l'Asp di Trapani condannata a risarcire una donna. Ma la somma, 143.630,94 euro, dopo diversi anni ancora non è stata liquidata.
I fatti. Nel dicembre del 2005, la donna, allora appena cinquantenne, per problemi di natura oncologica, venne sottoposta presso l’Ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano all’intervento chirurgico di “laparoisterectomia totale con annessectomia”, prospettato erroneamente dai medici come unica tecnica risolutiva.
Purtroppo, eseguito l’intervento, la condizioni di salute della paziente, anziché migliorare, peggiorarono di molto, costringendola, negli anni, a subire numerosi interventi, purtroppo, rivelatisi inutili.
Come accertato dal Tribunale, i medici della struttura invece di praticare un intervento di “laparoisterectomia totale”, avrebbero dovuto eseguire un’operazione di “conizzazione”, ritenuta per la scienza dell’epoca come la tecnica più adeguata, meno invasiva e con il minor rischio di complicanze.
La paziente, rivoltasi all’Associazione “Diritto Salute”, da anni in prima linea nella tutela delle vittime di malasanità, ha agito in giudizio nei confronti dell'A.S.P. Di Trapani per ottenere il riconoscimento dei danni subiti.
Dopo le lungaggini del processo, iniziato nel 2016, la Sig.ra Visani, con il patrocinio dell’Avv. Raimondo Cammalleri del Foro di Palermo, ha finalmente ottenuto giustizia attraverso la sentenza emessa dal Tribunale di Trapani con cui l’A.S.P. è stata condannata al pagamento della somma di € 143.630,94, oltre interessi.
Ancora oggi, però, l'A.S.P. Di Trapani non ha provveduto al pagamento di quanto riconosciuto in sede giudiziale in favore della signora Visani, la quale con ogni probabilità dovrà agire esecutivamente per il recupero delle somme alla stessa spettanti.