Villa Filippina a Palermo, in una Sicilia avvolta dalla morsa afosa del caldo, ha visto arrivare Caterina Chinnici e spiegare cosa l’ha spinta ad accettare la sfida delle presidenziali di luglio: "L’ho fatto per amore della mia terra, lo stesso amore di mio padre Rocco che alla Sicilia ha dedicato tutta la sua vita. Sono profondamente legata alla Sicilia di cui conosco bellezza, ricchezza, ma anche difficoltà e sofferenze. L’idea è quella di dare una svolta e un impulso allo sviluppo di questa Regione”.
La Chinnici inizierà ad incontrare i sindacati, gli ordini professionali, i sindaci, gli imprenditori: “Voglio mettere a servizio della Sicilia le mie competenze acquisite in ambito politico per provare a cambiarne la storia, soprattutto per i nostri figli. Mi fa rabbia che debbano andare via e non possano realizzare in Sicilia le loro ambizioni”.
Il segretario regionale Anthony Barbagallo ha aperto al campo largo: “Le primarie sono una forma di partecipazione per costruire un campo largo, la mia idea di campo largo resta quella disegnata dal segretario Enrico Letta: includere Azione, +Europa e Italia Viva”.
Difficile che le forze politiche, a cui Barbagallo ha fatto riferimento, possano dialogare con un Pd e un centrosinistra che va alle primarie e chiede a quei partiti di votare candidati già preconfezionati.
Il 30 giugno ci sarà l’indicazione del nome da parte del M5S, il nodo è tutto legato alla possibilità di fare un terzo mandato, se così non fosse Giancarlo Cancelleri non avrebbe più spazio e questo suona come un titolo di coda. Si spacca su questa procedura il M5S, che però nasce proprio fondandosi sul principio “mai politica a vita” e spazio ad altra classe dirigente.
Il centrodestra si riunirà oggi per una prima consultazione regionale tra i vari leader di partito, poi la discussione si sposterà su Roma, pare che Giorgia Meloni stia già puntando su un altro candidato sempre di partito, un nome che metterebbe d’accordo quasi tutti è quello di Raffaele Stancanelli, tiene buoni rapporti con Gianfranco Miccichè, con Cateno De Luca è ben presente su tutte e 9 le province della Sicilia.
La Meloni sui social ha anticipato la sua mossa: “Basta litigi, a partire della Sicilia, non possiamo rischiare di mettere a repentaglio il risultato delle politiche. Chiederò a Salvini e Berlusconi di vederci il prima possibile per evitare ulteriori divisioni”.