Ne hanno parlato tutti del loro matrimonio e non perché siano dei personaggi pubblici ma perché si è voluto trovare il marcio dove non c’è.
Stiamo parlando di Francesca Pascale e di Paola Turci, due donne che hanno amato altri uomini e poi si sono scelte, ma come in tutte le storie c’è chi ha voluto infangare quel momento tutto loro, fatto di complicità e di bellezza, con le solite chiacchiere da bar: lei, la Pascale, è stata per anni la copertura di Berlusconi.
A dirlo sono le donne, che, come sempre, fanno fatica ad apprezzarsi tra di loro e le viene molto più semplice avvelenarsi a vicenda. E’ che spesso si rosica per conoscere davvero i fatti privati di Villa Arcore, ma se anche fosse stata una copertura cosa mai avrà mai fatto di male una donna? E cosa un uomo che alla sua età gongola solo perché siede accanto ad una donna più giovane?
Lo farebbero anche i vostri mariti, non lo fanno perchè non hanno gli stessi soldi del Berlusca. Prima lo metallizzate e prima state meglio.
Ma veniamo al matrimonio. Belle, sorridenti, in total white. Sono arrivate a Montalcino su una Jaguar, in Fendi la Pascale, in Alberta Ferretti la Turci. Pochi invitati alla cerimonia, erano in 30, sono diventati 70 gli ospiti al Castello di Velona, il buffet interamente vegano, fiori bianchi, poco sfarzo, niente gioielli appariscenti, unico tavolo.
Le violiniste hanno allietato la serata. Tanti brindisi e applausi, poca condivisione sui social.
Paola Turci e Francesca Pascale si sono unite civilmente a Montalcino, in provincia di Siena, non si sono sposate perchè in Italia non esiste ancora il matrimonio egualitario tra persone dello stesso sesso.
Per tutti gli insulti che hanno ricevuto in queste giorni, da chi pensa di avvelenare i pozzi utilizzando i social come scarico fognario, la risposta migliore è la libertà di decidere di vivere serenamente la propria sessualità.