Da venerdì, primo luglio, il 100 per cento dei poliziotti penitenziari di Trapani ha aderito all'astensione della mensa, mentre i sindacati di categoria stanno organizzando un sit-in di protesta non escludendo “manifestazioni ancora più eclatanti”.
“Il personale – dicono in una nota congiunta è allo stremo ma i gravissimi problemi confermano che il mandato ricevuto e le azioni che abbiamo voluto mettere in campo trovano compattezza granitica tra i nostri iscritti, ma anche da parte dei non iscritti , ovvero anche di quelli non sindacalizzati” Questa è la dichiarazione di Gaspare D'Aguanno (SAPPE) Cosimo Ingrassia (OSAPP)Salvatore Badalucco (UILPA PolPen) Arcangelo Poma (USPP) Antonino Ficara (FNS CISL) Salvatore Todaro (CNPP) dopo il terzo giorno di astensione della mensa attuato dai lavoratori della Polizia penitenziaria per denunciare la situazione organizzativa ed operativa attualmente in atto al Pietro Cerulli di Trapani.
“Abbiamo chiesto da mesi – commentano i sindacalisti – un cambiamento di rotta da parte dell'amministrazione a tutti i livelli, visto che le intimidazioni, gli atti di prevaricazioni e finanche la violazione degli ordini di servizio, è figlia di una politica di gestione che non tiene conto delle attuali dotazioni organiche, falcidiate da un personale anziano, e assente per patologie gravi ed invalidanti”. “Noi – proseguono - abbiamo rivendicato le nostre posizioni anche al provveditore alla presenza del direttore e del comandante, portando sul tavolo le nostre richieste, tra cui non solo un una richiesta di almeno 40 unità, l'invio del Gruppo Operativo Mobile perché è acclarata l'attuale ingestibilità, in considerazione che abbiamo problemi nell'attuare le minime azioni di Polizia Penitenziaria, ma per finire anche una commissione d'indagine congiunta per verificare le continue violazione degli accordi e regole sindacali”