Sono quasi 8000 mila le firme raccolte per l’appello da inviare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affinché venga riaperto nella sua totalità l’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, dopo due anni di pandemia.
Semplici cittadini, associazioni di volontariato, sindacati e i medici dell’Associazione Medico Chirurgica Lilibetana, dallo scorso mese di maggio sono stati impegnati con la petizione sia online che nelle piazze di Marsala.
Molti cittadini e pazienti di questa provincia non possono più subire i disagi che la chiusura dei tanti reparti e ambulatori sta comportando. Esami per chi ha subito interventi chirurgici, e che dovrebbero essere fatti al più presto, vengono, invece, programmati addirittura tra un anno, a luglio 2023, e ovviamente avendone necessità i pazienti del territorio sono costretti a farli a pagamento.
“La provincia di Trapani non riesce più a dare risposte sanitarie ai pazienti che si ammalano e non tutti riescono ad andare negli studi medici privati o fuori per potersi curare – afferma Alberto Di Girolamo -. Questa è una situazione inaccettabile. Nel dicembre del 2020 ci avevano assicurato che a maggio del 2021 ci sarebbe stato il padiglione covid, siamo a luglio 2022 e ancora non abbiamo né il padiglione con i suoi posti letto e l’ospedale “Paolo Borsellino” ha solo 20/30 posti letto per i pazienti no Covid. Abbiamo bisogno, da una parte del padiglione Covid per liberare il “Paolo Borsellino” e farlo ritornare alla sua normalità, dove poter curare, ricoverare e operare i pazienti. A Marsala c’era la chirurgia vascolare, quella della mammella e della colonna, c’era la rianimazione, ora solo dedicata al Covid, non ci sono più né a Marsala né in provincia di Trapani. Siamo quasi a 8mila firme – conclude Di Girolamo - la prossima settimana le presenteremo al presidente della Repubblica, al ministro della Sanità, a Musumeci e al Prefetto, perché i cittadini pretendono di avere il diritto alla salute e di avere un ospedale, almeno funzionante, come prima”.
Al sit-in per l’ospedale ha partecipato anche la segretaria della Cgil di Trapani, Liria Canzoneri: “Con il Covid dobbiamo conviverci, ma ciò non può determinare il venir meno delle esigenze di tutti i cittadini di avere il diritto alla cura di tutte le altre patologie. Il diritto alla salute deve essere garantito a tutti i cittadini a prescindere dalle condizioni sociali, e questa situazione sta colpendo quelle persone che hanno meno possibilità e non tutti le hanno. Altro tema importante, è il problema del personale. In questi anni si è subito il depauperamento del personale sanitario, e ora l’Asp ricorre urgentemente a bandire concorsi per i medici, una cosa che in altri momenti era impensabile. Oggi c’è bisogno del ripristino di un sistema ospedaliero che funzioni e che non metta Trapani nel 2022 ai margini rispetto alla sanità nazionale e un programma di recupero del personale sanitario, medico e infermieristico che possa dare delle risposte al territorio”.