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15/07/2022 07:18:00

Sicilia, la storia del bambino morto a 4 anni per un batterio. Cosa sappiamo 

 Domenico Bandieramonte era stato ricoverato in ospedale per quella che era stata considerata un semplice disturbo intestinale. È morto nel giro di pochi per cause ancora da chiarire. Solo due giorni fa aveva compiuto quattro anni. La famiglia punta il dito contro la malasanità, sostiene che a causare la morte sia stato un batterio contratto durante uno dei ricoveri del piccolo. 

“Me lo hanno ucciso e ora io chiedo Giustizia”, il grido disperato della madre citata da Il Corriere della Sera. Sul caso è stata aperta un’indagine dalla Procura di Messina, guidata da Maurizio de Lucia. Il fascicolo potrebbe essere trasmesso a Catania.

La famiglia, con tre figli, si era trasferita a Catania da Lampedusa due anni fa. Il piccolo aveva cominciato a soffrire il 29 giugno di nausea e vomito, stava male. Il giorno dopo la madre lo ha portato all’Ospedale Garibaldi Nuovo nel capoluogo etneo. La diagnosi dei sanitari: virus intestinale, niente di grave, e il bambino era stato rimandato a casa. Le sue condizioni non sono però migliorate. Dopo essere tornata un’altra volta in ospedale con il figlio la donna veniva nuovamente rimandata a casa. Il 4 luglio la famiglia – madre, padre e figlio – si è recata all’ospedale San Marco.

“Ci tengono quattro ore e mezzo su una sedia con Domenico che stava male. Dopo ci mettono in osservazione, in una stanza. Fanno le analisi del sangue a mio figlio, aveva glucosio e sodio bassi. Ci tengono là tutta la notte. L’indomani hanno deciso di calare un sondino nel naso di mio figlio. Il bambino inizia a stare male, all’una e mezza di notte me lo trasferiscono con l’ambulanza al Policlinico sempre di Catania. Iniziano a fargli i martiri. Gli hanno fatto due litri e mezzo di clisteri. Gli hanno messo di nuovo un sondino nel naso”.

La madre, Ambra Cucina, ha ricostruito la tragedia in un video straziante che ha condiviso sui social. Dopo sette ore durante le quali il bambino continuava a star male, è stato trasferito in codice rosso all’ospedale di Messina. “I medici lo hanno trasferito a Messina dove gli è stata riscontrata l’infezione di tutti gli organi a causa del batterio enterococco”. Da Messina il bambino è stato trasferito infine a Taormina. Ha avuto tre arresti cardiaci e un edema cerebrale.

“Ho bisogno di qualcuno che senta la mia voce, ho bisogno di dottori, di specialisti. Aiutatemi. Ho bisogno di medici e di sapere come curare questo edema cerebrale. Vado avanti, non mi arrendo. Ma da sola non ce la faccio”, l’appello della donna prima che la situazione si complicasse inevitabilmente. “Voglio giustizia, non si può entrare in ospedale per un banale virus intestinale, infettarsi con un batterio e finire in questo modo”. La donna ha raccontato anche di essere stata trattata male, non le sarebbe stato permesso di “stare accanto a Domenico durante i suoi ultimi momenti di vita” secondo quanto scrive l’Ansa.

Una nota dell’Asp di Messina ha riportato come il bambino fosse arrivato al San Vincenzo di Taormina, il 7 luglio in condizioni cliniche “gravissime”. “Il piccolo paziente è stato ricoverato presso il reparto di Terapia intensa Cardiochirurgica, è stato sottoposto a cure intensive (tra cui Ecmo), ma il disperato quadro clinico non ha lasciato margine ad alcun miglioramento clinico. Pertanto, a seguito di accurati esami diagnostici e di una lunga procedura di accertamento di morte encefalica, ne è stato constatato il decesso. Tutto il personale medico e paramedico e la Direzione dell’Asp Messina si stringe al dolore dei familiari”.

L'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha dato disposizioni al direttore sanitario dell'ospedale "San Marco", Antonio Lazzara, di istituire una commissione di indagine interna composta dai direttori delle Unità di Malattie infettive, Chirurgia pediatrica e dalla Direzione medica di presidio ospedaliero.