Locali strapieni. Code, attese snervanti, polemiche e proteste. Caos al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani dove la situazione ha ormai superato il livello di guardia.
Nell'area di emergenza c'è soltanto un medico in servizio per un turno di 12 ore. Un solo “camice bianco” per coprire un turno così lungo con la conseguenza che a farne le spese sono i pazienti lasciati allo sbando. (Qui facciamo il punto della situazione degli ospedali trapanesi).
Proprio in piena stagione estiva quando la presenza di turisti, sia italiani, sia stranieri, aumenta il bacino d'utenza dell'area di emergenza del nosocomio trapanese. La media giornaliera di accessi è di ottanta utenti che diventano, però, più numerosi soprattutto nelle giornate di caldo afoso con malori che colpiscono soprattutto le persone anziane.
Nonostante i solleciti, le prese di posizione dei sindacati di categoria, nessuno finora ha provveduto a rimboccarsi le maniche per far uscire il pronto soccorso, diventato ormai terra di nessuno, dall'emergenza in cui è piombato. I vertici aziendali restano sordi alle istanze di medici e infermieri ormai allo stremo. Come allo stremo è la sanità nel Trapanese. E di certo non per colpa della pandemia che continua a correre.