E’ finita la corsa delle primarie del campo progressista in Sicilia, a vincerle per un soffio è stata Caterina Chinnici, con un Pd che non ha accolto con entusiasmo la sua candidatura a tutti i livelli e il disimpegno dei vari circoli è noto, da Mazara dove la più votata è stata Barbara Floridia fino a Marsala dove ha stravinto Claudio Fava.
La Chinnici, che del Pd non è tesserata, dovrà adesso fare chiarezza proprio sul campo delle alleanze che dovrà costruire.
Con il M5S volano gli stracci, Giuseppe Conte in una intervista ha replicato secco: “Quello che vale per Roma vale anche per Palermo”, intendendo proprio le elezioni regionali di novembre.
Dalla crisi del governo nazionale i contraccolpi sulle varie aree politiche sono state tante, molte alleanze sono saltate ma quello che ancora si dovrà capire è come si intenderà muovere la candidata dem alla presidenza della Regione, durante gli incontri della campagna per le presidenziali aveva speso delle buone parole per il movimento di Raffaele Lombardo, di fatto aprendo agli autonomisti, ricevendo subito lo stop del suo stesso partito e degli altri alleati.
E’ un campo minato, più che progressista, che difficilmente si presenterà compatto, quasi certamente il M5S non deciderà di appoggiare la Chinnici, anche per gli attacchi che hanno subito da parte del Pd e le ultime dichiarazione di Enrico Letta confermano una rottura.
In questo quadro così frammentato e oltremodo debole è tutto da ricostruire per il centrosinistra.
Non va meglio per il centrodestra con un presidente uscente che minaccia le dimissioni un giorno si e l’altro pure, senza mai effettivamente formalizzarle. Proprio adesso che vorrebbe cavalcare l’onda delle nazionali e pensare ad un election day i cittadini non perdonerebbero questa mossa puramente personale e di posizionamento. Quello che è certo è che Nello Musumeci continua il suo pressing per il bis, voluto solo da Fratelli d’Italia, mentre l’intera coalizione guarda altrove, un nome che possa andare bene a tutti, anche ai meloniani.
E adesso tutte le segreterie sono al lavoro, le liste per le regionali vanno limate e definite, la corsa al voto è già iniziata in una rovente estate che oltre i 40 gradi porta con sé ben 2 campagne elettorali.