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18/08/2022 06:00:00

Verso le Regionali: Aricò presidente dell'Ars? Armao è un rebus 

 Quattro candidati per la presidenza della Regione: per il centrosinistra c’è Caterina Chinnici, per il centrodestra Renato Schifani, Cateno De Luca per la lista De Luca sindaco di Sicilia, Gaetano Armao per il Terzo Polo, che nasce dall’alleanza tra Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi.

Una campagna elettorale per il voto del 25 settembre, data che coincide con le nazionali, che comporta una certa velocità sia nell’allestimento delle liste che nel raggiungere capillarmente quanti più elettori possibili.

La corsa di Armao aveva fatto pensare ai più che una parte del centrodestra, arrabbiato per la fuoriuscita di Musumeci, si dirigesse verso quell’alleanza, ma è lo stesso Musumeci a chiarire la posizione: aderente al centrodestra, schierato a fianco di Fratelli d’Italia, ha benedetto Renato Schifani e per questo ne sosterrà convintamente la candidatura, proteggendo anche i suoi di Diventerà Bellissima, che potranno poi ottenere posizioni di rilievo all’interno del governo regionale e nella stessa Assemblea, circola già il nome di Alessandro Aricò come probabile presidente dell’ARS. Posizionamenti che verranno dopo ma che certamente vengono imbastiti adesso.

La candidatura di Armao, che appare di apparato, quello che lo stesso vice di Musumeci è bravissimo a prepararsi tutte le volte che c’è una elezione alle porte per trarne un posizionamento di riguardo, non è salutata con favore né dai suoi (ex) amici di centrodestra e nemmeno dai media e, peggio, dalla società civile.

Armao è stato per 5 anni il vice presidente della Regione, a fianco di Musumeci fino a sostenere le ragioni del bis e a schierarsi contro il suo stesso partito Forza Italia, che lo ha posizionato nel governo siciliano e che ha candidato la sua compagna, Giusy Bartolozzi, al Parlamento italiano.

Sono passati anni e Armao cambia pelle, adesso è riformista e liberale, sigle che spesso vengono lanciate a caso e che nella sostanza raccontano nulla. Armao dovrà sostenere come fare questa campagna elettorale, come e cosa dirà dell’attuale governo regionale, di cui è stato imbastitore e artefice, l’assessore al Bilancio che ha avuto impugnate da Roma tante norme quanto quelle presenti nella stessa Legge. Un Bilancio che non è mai stato approvato entro i termini e che ha prodotto ben 5 esercizi provvisori, cioè lacrime e sangue.

Ma c’è da fidarsi di un candidato presidente che non conosce le forme della politica, che poi sono sostanza? Ha accettato una candidatura senza prima lasciare il suo partito di origine, cioè l’ultimo del lungo elenco (Forza Italia) e cosa ancora più grave continua a fare il vice presidente della Regione, grazie anche al compiacente Musumeci che non lo rimuove non per ragioni di sano e buon governo, oltre che di responsabilità, ma per scontrarsi ancora una volta con Gianfranco Miccichè, che nel frattempo su Armao non le ha mandate a dire: “Renato Schifani non si faccia infinocchiare come hanno infinocchiato noi le ultime volte, me incluso, da uno come Armao, che con i sui ‘indignati’ millantava una forza politica importante ma poi quando li cercava, questi ‘indignati’, non ci riusciva. Armao che in cambio di quella falsità si prese la vice presidenza della Regione ora sta facendo esattamente la stessa operazione. Invito l’amico Schifani a non farsi infinocchiare. Armao non ha un voto, ma con giochi ‘imbroglioneschi’ riesce a trovare sempre posizione. Spero che Renato lo capisca”.

Armao, insomma, non avrà una strada facile da percorrere, se lo ricordano gli addetti ai lavori che nel 2016 è stato uno dei promotori per il No al  referendum costituzionale voluto da Renzi, quel comitato era coordinato in Sicilia proprio da Armao.

Difficoltà ci sono anche nel centrosinistra, la candidata Caterina Chinnici ha assunto un profilo basso, niente ring, tiene a sottolineare, nessuno scontro. Un altro modo di intendere la politica ma l’inesistenza è peggio, sui temi centrali della Sicilia la Chinnici non è ancora entrata, gli alleati osservano questo Pd che è impantanato e lo stesso Nino Oddo, segretario regionale del Psi, ha deciso di mettere in stand by l’appoggio socialista sulla Chinnici.
Ottimista il segretario regionale dem, Anthony Barbagallo: il centrosinistra vincerà e batterà il centrodestra. A chiederete maggiore presenza e uno slancio in più in questa campagna elettorale sono gli alleati: M5S e i Cento Passi di Claudio Fava.
Intanto le segreterie in questo momento sono impegnate a limare le liste che entro la settimana prossima dovranno essere depositate, ci potrebbero essere stravolgimenti e ulteriori migrazioni da un partito all’altro. Nulla di nuovo sotto il sole.


DE LUCA.
Il leader di “Sud chiama Nord” Cateno De Luca torna a Trapani per presentare i candidati della lista “Sicilia Vera”. La scorsa settimana erano stati ufficializzati i candidati della lista De Luca sindaco di Sicilia. La conferenza stampa in programma oggi giovedì 18 agosto alle 17, si terrà al “Crystal Hotel piazza Umberto I a Trapani.