Quel manifesto pubblicitario è sessista, mercifica il corpo della donna e deve essere tolto. La Trapanese Lorena Daidone ha lanciato una petizione online per far rimuovere quel cartello pubblicitario che da tantissimi anni è installato all'ingresso del punto vendita Ingroshop di via Cesarò 42 a Casa Santa Erice. Senza che il contesto lo richieda per l'ennesima volta il corpo femminile è utilizzato con lo scopo di attirare un tipo di attenzione sessualizzante.
"Il cartello ritrae una giovane ragazza in posizione a dir poco allusiva, china sul pavimento e intenta a pulire. Quest'immagine si trova lì da decenni, certamente non è una novità, ma credo che sia arrivato il momento di sollevare la questione e chiedere uno spazio pubblico che abbia cura della dignità di ogni persona, che non sia pigro perché "quel cartellone sta lì da 15 anni", che ci permetta di educare le nuove generazioni alla parità e al rispetto di tutti.
Il decreto legge sulle infrastrutture e i trasporti, approvato dalla Camera dei Deputati nel 2021, riporta: "Viene previsto il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, su strade e veicoli, avente contenuto sessista, violento, offensivo o comunque lesivo dei diritti civili, del cerio religioso e dell’appartenenza etnica ovvero discriminatorio. La violazione del divieto comporta la revoca della relativa autorizzazione nonché l’immediata rimozione del mezzo pubblicitario".