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25/08/2022 11:57:00

L’ASP DI SIRACUSA PRIMA IN SICILIA SU TRE DEI QUATTRO INDICATORI AGENAS

 L’ASP di Siracusa è risultata prima in Sicilia nel 2021 su tre dei quattro obiettivi del monitoraggio AGENAS, per conto del Ministero della Salute, per la valutazione delle performance del sistema sanitario in Sicilia. E nel quarto si pone al quarto posto con un risultato nella media regionale.

 

Prima tra tutte le Aziende sanitarie siciliane, l’Asp di Siracusa si è classificata nell’infarto miocardico acuto trattato tempestivamente con angioplastica coronarica, nella tempestività di esecuzione di intervento chirurgico a seguito di frattura del collo del femore nell’anziano, nella degenza post operatoria inferiore a tre giorni negli interventi di colecistectomia laparoscopica in regime ordinario. Al quarto posto e nella media regionale, si è attestata nel numero di parti con taglio cesareo.

 

“Da diversi anni quattro regioni italiane tra cui la nostra Sicilia – commenta con soddisfazione il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra assieme al direttore sanitario Aziendale Salvatore Madonia - vengono monitorate dall’Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, ente pubblico sorvegliato dal Ministero della Salute, attraverso quattro indicatori principali oggetto del monitoraggio che riguardano obiettivi di salute pubblica molto rilevanti e negli anni Agenas ha fissato l’asticella minima di risultato sempre più in alto, per stimolare il raggiungimento di performance di eccellenza sanitaria da parte delle nostre Aziende sanitarie. Oltre a superare ogni previsto e difficile obiettivo, siamo i primi in Sicilia per il 2021 su tre dei quattro obiettivi di salute, e nel quarto comunque nella media regionale, nonostante le enormi difficoltà create dalla pandemia e le problematiche secondarie alla carenza di reperimento su tutto il territorio nazionale di medici ed infermieri in particolar modo per l’area emergenziale. Questo encomiabile risultato per la provincia di Siracusa è frutto dei percorsi costantemente sostenuti dalla Presidenza della Regione e dall’Assessorato della Salute e della professionalità, della competenza e del lavoro di squadra di tutto il personale aziendale nei confronti del quale va il riconoscimento e la gratitudine della Direzione strategica aziendale per avere determinato per la provincia di Siracusa una posizione di eccellenza nel panorama sanitario siciliano. Va evidenziato anche lo spirito di abnegazione del personale sanitario che, oltre alla professionalità, ha garantito la presenza anche oltre l’ordinario orario di servizio per superare le carenze ormai note con l’unico obiettivo di rispondere sempre adeguatamente ai bisogni sanitari della popolazione”.

 

“Nonostante la significativa carenza di personale sanitario che caratterizza da tempo l’Area dell’Emergenza dell’Azienda - commenta il direttore del Dipartimento dell’Emergenza Marco Contarini - evidenziatasi già in era pre Covid e drammaticamente manifestatasi in questi ultimi anni con la pandemia, si è raggiunto non solo l’obiettivo virtuoso proposto dall’Agenas, riguardo il trattamento rapido ed efficace del 96,88 per cento dei pazienti colti da infarto miocardico acuto, ma si è ottenuto il risultato migliore di tutta la Sicilia. E questo conferma ancora una volta il prestigio della Rete delle emergenze coronariche nella provincia di Siracusa”.

 

“I dati Agenas per il 2021 mostrano che l’Asp di Siracusa è al primo posto con una percentuale del 96,48% di cittadini dimessi entro 48 ore dal giorno dell’intervento di colecistectomia laparoscopica – commenta il direttore del Dipartimento dell’Area Chirurgica Giovanni Trombatore -. La colecistectomia laparoscopica rappresenta oggi il Gold Standard per il trattamento della calcolosi della colecisti e delle colecistiti che nel 95% dei casi sono associate alla presenza di calcoli. I vantaggi dell’approccio laparoscopico riguardano la ridotta invasività della tecnica che consente di eseguire l’intervento con 3-4 minime cicatrici, la rapidità dei tempi di esecuzione dell’intervento e soprattutto il rapido recupero clinico con mobilizzazione e ripresa dell’alimentazione già nella prima giornata post operatoria. La mancanza di una deturpante e dolorosa cicatrice rende agevole e rapido il ritorno alla normale attività. Nella colecistectomia open, statisticamente, la dimissione avveniva tra la terza e la quinta giornata post operatoria. Per valutare il miglioramento della performance è stato determinato l’indicatore degenza post operatoria inferiore a 3 giorni dall’intervento. Tale indicatore è stato assegnato come indice di valutazione delle prestazioni chirurgiche nel trattamento della calcolosi della colecisti rese da tutte le Unità Operative di Chirurgia”.

“E’ il risultato della convergenza di più fattori – commenta il direttore sanitario Salvatore Madonia -. In primo luogo la presenza di ottimi professionisti chirurghi in tutti i reparti di Chirurgia degli ospedali di questa Azienda, poi il modello organizzativo fortemente voluto e sostenuto dalla Direzione Generale e Sanitaria e, non ultimo, la disponibilità di strumentazioni valide e fondamentali per raggiungere tali obiettivi”.

“Nel trattamento delle fratture del collo del femore – prosegue il direttore del Dipartimento Area Chirurgica Giovanni Trombatore - è ampiamente dimostrato che i risultati migliori si ottengono con la terapia chirurgica. I dati scientifici dimostrano che tanto più precocemente si interviene nel trattamento di tali fratture migliori sono i risultati, soprattutto nei pazienti anziani. Per dare ai cittadini una migliore qualità di prestazione è stato individuato un indicatore che valuta la percentuale di fratture del collo del femore negli over 65, entro 48 ore dal ricovero. I dati del 2021 pubblicati dall’Agenas mostrano che i reparti di Ortopedia e Traumatologia degli ospedali della provincia di Siracusa hanno fatto raggiungere all’Azienda il primo posto tra le ASP Siciliane con una percentuale del 95,76%”.

 

“Per i parti cesarei – interviene il direttore del Dipartimento Materno Infantile Antonino Bucolo – la provincia aretusea si attesta al quarto posto con la ragguardevole percentuale del 24,78% nella classifica regionale. I parti cesarei son stati sempre la spina nel fianco dell’appropriatezza sanitaria nonostante si sia registrata negli ultimi anni una importante frenata. Nella nostra provincia grazie alla consapevolezza ed al senso di appartenenza di tutti gli operatori sanitari, con la ben nota carenza di organico per la difficoltà di reperimento a livello nazionale, con volumi di attività superiori a mille, siamo in linea con quanto stabilito dal Dm 70 del 2015 che fissa al 25% la quota massima di cesarei primari. I dati del 2021 pongono l’Azienda nella media regionale e confermano come gli interventi di promozione dell’appropriatezza clinico-organizzativa debbano proseguire al fine di rientrare sempre più al tetto prefissato e non superare valori medi superiori agli standard. La promozione dei parti vaginali eseguiti in donne che hanno partorito con taglio cesareo, indicatore della qualità dell’assistenza offerta alle donne, dal momento che le linee guida internazionali non escludono il parto naturale, in assenza di particolari condizioni di rischio, si mantiene ancora bassa e con un incremento continuo nel tempo anche nella nostra provincia”.