Linda Licari, candidata alle elezioni regionali con la lista del Partito Democratico. Una sfida messa in conto o un azzardo?
Già la competizione in se stessa comporta una sfida e al tempo stesso un azzardo. Uomini e donne della società civile, non solo tesserati PD, in tutta Italia stanno scendendo in campo perché le idee e i valori dell’area democratica e progressista vengano portate avanti. Il paese, la nostra terra, oggi più che mai, richiede coraggio e - come dice -Fabrizio Barca - un po’ di lucida follia. Una politica di persone nuove pronte a spendere energie positive, con sguardo lungimirante verso il miglioramento della qualità di vita delle persone. Noi non siamo migliori di altri, siamo imperfetti come tanti, ma dobbiamo provare a far meglio. Prima di tutte le persone!
La rottura tra Pd e M5S ha creato una preoccupazione maggiore all’interno dell’area dem e poi i dissidi interni, da Catania a Trapani, lacerano ancora di più la base. Come si spiega questo all’elettore?
La rottura che si è creata tra il mio partito e il M5S non ha alcuna ragionevole motivazione sotto nessun punto di vista. Se la candidata del M5S avendo partecipato alle primarie insieme a Fava si fosse collocata primo posto, il Partito Democratico così come credo I cento passi non avrebbero avuto alcuna esitazione ad appoggiarla. Quanto ai dissidi interni al Partito è quasi fisiologico che quando si devono formare le liste questi contrasti sono inevitabili e all’ordine del giorno di tutte le forze politiche. Maturità vorrebbe che tutti i dirigenti e i militanti anziché alimentare contrapposizioni postume dovrebbero impegnarsi a fare la campagna elettorale per far vincere il proprio candidato.
Inutile negarlo, spesso le donne fanno da riempi lista, un destino quasi segnato e che va rovesciato. La sua candidatura può fare la differenza?
Con riferimento alle donne “come riempi lista” ritengo che questa sua ancora una battaglia lunga e ardua anche all’interno del Partito Democratico che per certi versi ha fatto notevoli passi avanti per il raggiungimento della parità di genere. Sarei presuntuosa ad affermare che la mia candidatura possa fare la differenza. Chi pensa alle donne in politica come “quote rosa” meriterebbe di restare fuori dalle istituzioni, chi ritiene che le donne in competizione elettorale possono essere più deboli e restare indietro nella corsa, dimentica che siamo dotate di tenacia e determinazione, spesso instancabili nonostante gli ostacoli e gli stereotipi di uomini, e purtroppo anche di donne, che non ci considerano all’altezza di simili sfide.
Le donne sono la risorsa che fa la differenza, quelle che portano idee e proposte con sensibilità e punti di vista diversi, con competenza e capacità acquisite.
La questione delle donne in politica sarà uno dei punti principali rispetto al quale anch’io non mi tirerò indietro così come sono intenzionata a fare all’interno dell’ARS. Cercherò di condurre la mia battaglia insieme alle altre colleghe e colleghi che mostrano maggiore sensibilità a questo tema.
Lei è molto critica con i deputati uscenti, che sono perlopiù candidati, quali le differenze tra chi è uscente e chiede la riconferma e chi, come lei, chiede fiducia per la prima volta?
La critica dei deputati uscenti, oggi ricandidati, è implicita e inevitabile. E a maggior ragione ora. Il fatto che molte forze del centro destra hanno voluto riconfermarli dimostra che si preferisce lasciare le cose così come stanno: il conferimento di un posto istituzionale e l’abbandono più completo del nostro territorio. Passa in secondo piano che è privo di servizi, di strutture e delle innovazioni indispensabili di cui la nostra provincia deve essere dotata. (vedi i ritardi scandalosi della sanità, in primis il nostro Ospedale di Marsala “Paolo Borsellino”, per non parlare del sistema dei trasporti, della viabilità, della grave crisi che vivono i nostri agricoltori, la mancanza del lavoro e dei relativi diritti oltre che l’incapacità di sfruttare e utilizzare le risorse europee. Sulla base di queste carenze chiederò ai cittadini di darmi la fiducia assicurando che il mio impegno non verrà meno anche all’interno delle istituzioni in continuità con le esigenze del territorio confermando il mio rapporto che ho sempre mantenuto nello svolgimento del mio ruolo come consigliere del comune di Marsala e negli incarichi di partito.
Tre urgenze della provincia di Trapani che affronterà una volta eletta, salvo sempre che il prossimo governo regionale sia di centrosinistra.
Per la verità le urgenze delle provincia di Trapani ed in particolare della città di Marsala sono più di tre. Mi limito a indicarne alcune: in primis la situazione sanitaria, come già denunciato, e una delle mie prime battaglie sarà quella di ottenere la piena funzionalità del nostro Ospedale. Così come la sanità di prossimità che consentirà, come previsto dall’Unione Europea, di avere centri di cura vicini ed evitare i viaggi della speranza per la sanità. L’altra urgenza riguarda il mondo agricolo, burocrati che rallentano le istanze degli imprenditori, l’abbandono dei fondi e la cattiva gestione del sistema idrico. A queste due esigenze si aggiungono i trasporti e la viabilità. Tutto fermo da decenni. Il piano rifiuti e l’impiantistica assente, basterebbe solo adeguarsi alle altre regioni italiane che rispettano quanto previsto dall’Unione Europea. Ma non posso trascurare i giovani e le opportunità che mancano, dall’istruzione con edifici e strumenti carenti, alle borse di studio e le proposte di stage per un più agevole ingresso nel mondo del lavoro. Questo sarà il mio impegno, svolto con la trasparenza che mi contraddistingue, indipendentemente se il prossimo governo regionale, come auspico, sarà di centro sinistra.