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04/09/2022 06:00:00

Antonella Ingianni: "Io unica candidata di Marsala alla Camera, pronta a difendere il territorio"

 Una delle poche candidature del territorio alle prossime elezioni politiche, l'unica marsalese che corre per la Camera dei Deputati. Antonella Ingianni, candidata capolista per l’Alleanza Verdi – Sinistra nel collegio plurinominale Agrigento – Caltanissetta – Trapani delle elezioni del 25 settembre. Si va al voto con una legge eletorale molto complicata anche per gli stessi addetti ai lavori. Quanto è difficile anche spiegare, in questa campagna elettorale, come votare?

Tanto. E' una legge difficile da comprendere.

Lei è docente, agronomo. Ed è la prima volta che si candida.

Sì. Il fatto che io sia l'unica marsalese candidata alla Camera e che mi avvicino per la prima volta in prima persona alle competizioni elettorali sta suscitando molto interesse sulla mia figura. Le persone non hanno più voglia di vedere le solite facce, i vecchi politici. La mia candidatura è un gesto di resistenza nei confronti della destra e un gesto di amicizia nei confronti del pianeta.

Al proporzionale non bisogna scrivere il nome del candidato, ma solo segnare il simbolo.

Bisonga segnare il simbolo Europa Verde – Sinistra Italiana. Io sono capolista, quindi se dovesse scattare il seggio la legge prevede la mia elezione. Dobbiamo sottolineare che Europa Verde ha fatto una scelta diversa rispetto a tutti gli altri partiti, ha candidato persone del territorio. Gli altri hanno candidato persone che vengono da altre parti d'Italia che avranno visto la provincia di Trapani solo su Google Maps.

Vi siete visti invece con il candidato all'uninominale della coalizione, Antonio Ferrante?

E' nei propositi. La coalizione deve avere un senso, è importante.

Come affronta questa sfida?

Io sono un'agronoma e insegnante, mi presento con il mio bagaglio di attività professionale svolte negli ultimi decenni con un occhio attento alle questioni ambientali. L'obiettivo di un buon governo è la sicurezza della nostra vita ordinaria. La questione climatica ci impone di ragionare su questo in maniera decisa, perchè influisce sulla qualità della vita di ognuno di noi.

C'è chi dice che i Verdi sono noiosi perchè parlano sempre di clima. Come si fa a trasformare un tema, il tema per eccellenza, in qualcosa che interessi la gente?

Credo che la salute, la qualità della vita di ogni giorno, che è determinata dalle questioni climatiche, non possono non interessare ogni singolo cittadino. Un'università Svizzera ha calcolato che le risorse che dovremmo consumare in un anno sono state già consumate. Questo ci deve far capire che intervenire sulla questione climatica serve a vivere meglio e a ridare centralità al territorio. Ogni altro ragionamento crolla. La politica deve occuparsi del governo del territorio, del paesaggio, dell'acqua, dell'aria, da cui discendono poi i problemi di dissesto idrogeoligico, di siccità. Ad esempio, un problema molto sentito nella nostra provincia, è la gestione dell'acqua per uso irriguo, per l'agricoltura. Governare il territorio significa fare in modo che l'acqua venga consumata bene, con sistemi innovativi, non permettere lo spreco di acqua.

Qualche settimana fa fece scandalo il fatto che mentre il Nord soffriva la siccità l'acqua delle nostre dighe veniva sversata in mare.

Le dighe in Sicilia sono state costruite negli anni 70 e non sono mai state collaudate. Questo comporta che chi gestisce i consorzi di bonifica, nel momento in cui la diga è piena d'acqua con il rischio che possa rompersi un argine con gravi danni, preferisce svuotare le dighe e disperdere l'acqua. Si potrebbero trovare modi alternativi di usare quell'acqua, anziché buttarla. Il problema centrale è che le dighe devono essere messe in sicurezza e la rete distribuzione, che è un colabrodo, deve essere gestita in maniera corretta e moderna, con principi di risparmio idrico.


Proprio in questo senso ha fatto scalpore qualche mese fa la notizia dei fondi persi del Pnrr dedicati proprio all'ammodernamento delle reti idriche per l'agricoltura. La Sicilia fu l'unica regione con tutti i progetti bocciati.

I progetti per essere credibili devono avere basi scientifiche e tecniche importanti. E' necessario che la politica governi bene questi processi. Non si possono usare i soldi del Pnrr per la gestione delle campagne elettorali. Vanno usati per la gestione del territorio, che è di tutti.

Il Governo Draghi è al disbrigo degli affari correnti. Tutti, però, lo tirano per la giacchetta chiedendo di fare di più per contrastare l'aumento dei prezzi di energia e carburanti. Ma al di là dei provvedimenti tampone, bisogna prendere una strada diversa per il futuro energetico.

Certo. Il futuro è passare dal fossile alle energie rinnovabili. Il governo avrebbe dovuto sburocratizzare le pratiche per l'avvio di progetti di energia pulita. Questo in Italia ancora non si vuole fare. Tutti siamo ecologisti nel momento in cui lo dobbiamo dichiarare, ma la sostanza è altra. Se l'energia pulita è il futuro allora dobbiamo favorirla. Dobbiamo pianificare e regolamentare dinamiche che possono anche disturbare, come l'eolico in Sicilia che ha avuto diverse storie, si è diffuso in maniera disordinata, fuori da ogni regola tecnica e di protezione del paesaggio. Ma bisogna cambiare marcia.


E' molto singolare ma sensata la vostra proposta, quella di vietare i voli con jet privati.

Certo. Perchè non bisogna volare con aerei di linea? Oggi le emissioni di CO2 sono così alte che ogni soluzione per ridurle sono utili perchè le temperature di quest'anno, che sono eccezionali, diventeranno “normali” entro il 2040. L'aereo è il mezzo più inquinante.

Si è dibattuto molto sull'impianto eolico offshore al largo delle Egadi. Che posizione ha lei?

Il punto è che quando si fanno impianti consistenti bisogna verificarne la compatibilità ambientale. Bisogna che le valutazioni ambientali diventino un punto centrale di ogni progetto. Servono a dire che tipo di impatto ha un'opera sull'ambiente, su un ecosistema. I provvedimenti da bar non servono.

I progettisti si mettono le mani tra i capelli ogni volta che sentono parlare di Via-Vas.

Appunto. Bisogna snellire queste procedure. Renderle efficienti e funzionali. La valutazione ambiantale è uno strumento importantissimo ma deve sottostare a tempi più celeri.

E' stata un'estate di incendi in Sicilia e in provincia di Trapani. Perchè accade questo ogni anno?

Perchè la politica ha deciso di non occuparsi in maniera scientifica di questo problema. La prevenzione è fondamentale. Quest'anno ci sono stati dei timidi tentativi di organizzarsi meglio. La politica deve guardare al territorio per superare anche la questione climatica. Bruciare i boschi significa immettere anidride carbonica in atmosfera, ne abbiamo già troppa.

E' tempo di sondaggi. Il vostro partito è dato a sopra il 3%. Sopra quindi la soglia di sbarramento per la camera dei deputati. Il voto in questo caso è determinante. Nel senso che con una legge elettorale, il Rosatellum, dove tutto è deciso, ci sono anche delle nicchie, e dei casi come il suo, in cui il voto conta.

Eccome se conta. Voglio fare un appello forte, deciso, soprattutto ai cittadini di Marsala, dove ci sono 60 mila votanti. Se con uno scatto d'orgoglio si decidesse di votare e promuovere il candidato locale possiamo fare la differenza.


Il 25 settembre si vota anche per le Regionali. Avete un candidato in provincia di Trapani?

Sì. E' nella lista Cento Passi che unisce Verdi, Sinistra Italia, Articolo Uno, Cento Passi. E' Lorenzo Giocondo, un agricoltore e allevatore della Valle del Belice, una persona che conosce molto bene il territorio e che noi sosteniamo.