Gentile redazione di Tp24,
La buona sanità va raccontata, ed è quella che personalmente ho vissuto al reparto di "ortopedia e traumatologia" dell'ospedale S. Antonio Abate di Trapani, dove la competenza, la professionalità e la passione del personale sanitario hanno fatto si che quegli interminabili giorni di ricovero antecedenti e post operatori, mi dessero la serenità per tollerare ogni cosa.
Abbandonare tutto e tutti il 225 Agosto con imminente urgenza in elisoccorso, stremata dal dolore fisico per essermi accidentalmente rotta l’omero del braccio sinistro, per giungere da Pantelleria in una struttura dove già sapevo non avrei avuto la possibilità di vedere nessun familiare perché ancora attivi i protocolli Covid, è stato per me devastante, ma da quel primissimo minuto in cui ho incrociato lo sguardo del Dott. Giuseppe Pepe, degli infermieri, degli Oss, di cui ho memorizzato i nomi Giusi, Agata, Romina etc... (TUTTI), dei tirocinanti, mi sono sentita a casa.
Quel calore umano e quella vicinanza che sanno di "Famiglia" e fanno bene al cuore di chi in un nano secondo si è staccato dai propri affetti.
Ecco cosa posso raccontare di quegli interminabili giorni: Ognuno dei presenti ha regalato sorrisi, ma soprattutto amore verso il prossimo.
E che dire di LEI, Dott. Carlo Sugameli e del Dott. Francesco Balistreri, che avete eseguito il mio intervento chirurgico e seguito giorno dopo giorno la mia ripresa!?
Esempio di eccellenza sanitaria Siciliana, quella che spesso, anche troppo, si cerca di non mettere in evidenza per il solo gusto di sminuire la nostra regione... GRAZIE.
E i medici anestesisti, uno in particolare, che solo quando mi trovavo in fase preparatoria all'intervento, mi sono resa conto di conoscer già...il Dott. Leonardo Imperiale. Non sapete la gioia provata, perché mi ero convinta che quel lungo intervento sarebbe stato un soffio proprio perché vicino avevo chi mi conosceva.
A distanza di giorni dalla mia tremenda esperienza ho la lucidità per sedermi a raccontare quanto accadutomi.
I miei ringraziamenti non saranno mai abbastanza, per la vostra professionalità, prontezza e disponibilità. Alle infermiere per le cure e la pazienza, ma soprattutto per la dolcezza con cui sono state capaci di cullarmi e consolarmi in un momento in cui io avevo in mente solo i volti dei miei figli che non avevo fatto in tempo a salutare!
Altro non voglio aggiungere, solo che vi porterò nel cuore, in quella parte del cuore in cui solo le persone speciali hanno il privilegio di trovare spazio.
LE chiedo di estendere i miei saluti a tutto il reparto, e concludo con un arrivederci a presto, sperando di poterVI abbracciare uno per uno CON DUE BRACCIA.
INFINITAMENTE GRAZIE DOC
Michelangela