Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/09/2022 06:00:00

Quando a maltrattare gli anziani è la stessa Regione

 Si parla spesso dei casi di maltrattamento di anziani nelle case di riposo. Ma ci sono anche le RSA (residenze sanitarie assistite) convenzionate col servizio sanitario nazionale. Insomma, l’ambito pubblico. Che succede lì dentro? Chi controlla? Quante di queste strutture, in Sicilia, sono state aperte facendo letteralmente “carte false”? I dipendenti ricevono correttamente gli stipendi? Vengono loro versati i contributi?

Se lo chiede Domenico Gambino, candidato alle regionali in Sicilia col M5S nel collegio di Palermo e provincia, che aggiunge i dubbi sul rapporto tra il numero degli operatori e quello dei pazienti. In questi giorni avrebbe infatti ricevuto da un dipendente una mappa dei turni infermieristica di un RSA accreditato presso la regione: 40 pazienti e solo 4 infermieri. Addirittura uno degli infermieri, nel mese di agosto, avrebbe “chiuso con 320 ore di lavoro, senza riposto, fuori da ogni regola sindacale”. Per legge di infermieri, visto il numero di pazienti, ce ne vorrebbero il triplo.

 

Si diceva dei controlli. Quelli effettuati su queste strutture, Amnesty International li ha definiti col termine di “controlli bidone”.

Si dirà, basterebbe chiedere ai dipendenti. Ma, come si legge nella nota di Gambino (la trovate qui in versione integrale), “i dipendenti di diverse strutture, vittime di ricatti da parte dei datori di lavoro, hanno timore nell’esporsi pubblicamente per paura di perdere il posto”.

Sulle RSA c’era già stata un’interrogazione di Davide Aiello (sempre del M5S) alla camera dei Deputati (ne avevamo scritto qui).

 

Ma ad interessarsi all’argomento c’è anche un gruppo di comitati, associazioni e gruppi familiari, che hanno appena scritto ai candidati di Camera e Sanato e ai partiti, chiedendo loro se i temi che riguardano i cittadini anziani in RSA fanno parte della loro agenda politica (qui il comunicato stampa).

Nella lettera viene denunciata la scarsa chiarezza e la mancata applicazione delle normative nazionali in tema di accessi alle RSA sul territorio italiano. “Spesso gli anziani credono di essere stati abbandonati – si legge - e si lasciano morire”.

Ma si parla anche delle “frequenti intimidazioni subite a danno di chi si rivolge alle strutture stesse e alle istituzioni, di inefficacia degli interventi di controllo e verifica da parte delle Regioni, Provincie e delle Asl, di mancato adempimento degli standard di assistenza nella gestione del personale delle RSA su ampia scala, da Nord a Sud”.

Tra i diversi i punti affrontati, c’è pure il rincaro dei prezzi del gas, dell’energia e delle materie prime che  “porteranno quasi sicuramente ad un incremento sulle rette e la cronica carenza di personale non andrà sicuramente che a peggiorare la qualità dei servizi, già ad oggi sensibilmente ridotta rispetto agli standard necessari e dichiarati nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)”.

 

Il maltrattamento nei confronti degli anziani, non è soltanto quello che si vede nelle camere spia degli inquirenti nelle case di riposo private, dove gli operatori vengono sorpresi a malmenare gli ospiti. Nel settore pubblico, anche se non vengono malmenati, il maltrattamento spesso è evidente. Ed è indirettamente causato proprio dalle carenze istituzionali.

 

Egidio Morici