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16/09/2022 18:00:00

Restaurato il Crocifisso dell'Immacolata a Favignana

 Il Santissimo Crocifisso della Chiesa dell’immacolata a Favignana, dipinto su legno sagomato, fu commissionato per tramandare l'immagine sacra del Cristo Crocifisso, ritrovato nel 1402, dipinto sulle pareti di una grotta preesistente la costruzione del cimitero dell'Isola di Favignana. Lo trovò un sordomuto, che ricevette il miracolo di poter parlare. Subito si diffuse la notizia e crebbe la devozione popolare, al punto che col tempo l'immagine sacra è stata deteriorata (oltre che dagli agenti atmosferici) anche dalla pietà dei fedeli, che la toccavano e talvolta raschiavano per portarne la polvere ai loro malati.

L'opera era molto offuscata dai depositi di polvere, fumo di candele, vernici ossidate e annerite ed era illeggibile, molti i fori di tarlo presenti sul supporto ligneo, che hanno reso necessario un trattamento di disinfestazione. La superficie pittorica è stata pulita e ha rivelato la bella pittura sottostante. Sono emersi i chiodi dipinti sulle mani e sui piedi, è emersa l'aureola attorno al capo. Il perizoma che cinge i fianchi ha ritrovato il candore e la bella modellatura del suo elaborato nodo barocco. È stata riscoperta la plasticità del corpo dalla compostezza classica. Il volto del Cristo contratto dal dolore ha ritrovato la sua espressività.

Sono in seguito state ricostruite le parti di legno andate perdute in prossimità dell'incavo delle braccia e sono state poi stuccate, come tutte le altre piccole lacune che costellavano la superficie pittorica e i numerosi fori di tarlo. La lunga spaccatura che divideva la testa e le braccia dal torso è stata risarcita con piccolissimi inserti di legno e poi stuccata. Infine sono stati fatti ritocchi ad acquerello su tutte le lacune ed abrasioni. La verniciatura finale ha concluso le operazioni di recupero di questo importante manufatto.

Il restauro è stato curato da Mariarita Signorini, per molti anni dirigente di Italia Nostra e restauratrice presso le Gallerie degli Uffizi e le Soprintendenze toscane, lavorando tra gli altri su dipinti di Botticelli, Leonardo da Vinci e Cranach, e per le Soprintendenze della Lombardia, su tavole del Bembo e sul Caravaggio di Cremona.