Nino Papania, ultima settimana di campagna elettorale. Come la vede?
La domanda andrebbe fatta agli elettori, io posso dire come sta andando. Va bene, dalla nostra parte c’è l’entusiasmo e la determinazione di fare buona politica che non è legata esclusivamente alle elezioni regionali ma ad un percorso.
Però con solo entusiasmo nessuno ha mai vinto le elezioni, no?
Certo, serve il consenso ma il piacere di fare ciò che si sta facendo è un requisito fondamentale per fare bene. Noi crediamo che possiamo essere quella forza politica che farà la differenza in provincia di Trapani, ovviamente in Sicilia.
Senatore, eppure la lista Popolari e Autonomisti viene vista in bilico anche per raggiungere il 5%…
Non mi appassionano né i sondaggi e nemmeno le voci, talvolta messe in giro appositamente. Ritengo che la lista sia molto competitiva, abbiamo in lista persone che fanno politica da anni mettendoci la faccia sui territori e senza mai scomparire il giorno dopo il voto. Questo è un altro elemento di grande serietà e responsabilità che dovrebbe essere valutato dagli elettori positivamente. Il 26 ritengo che per noi ci sarà motivo per festeggiare.
L’ingresso di Enzo Sturiano ha fortificato la lista e sta lavorando su tutta la provincia in maniera capillare. Questo rafforza anche il percosso successivo?
Le candidature sono sempre accompagnate dalla voglia legittima di essere eletti ma anche dalla prospettiva, noi puntiamo a costituire un gruppo sano e bello per le idee che saprà mettere in campo, per la determinazione con cui le stesse verranno affermate. Fermarsi unicamente alla tornata elettorale non è da chi fa politica ma una avventura.
Eppure ci sono molti malumori in provincia, liste che rischiano il 5%, litigi dentro aree politiche. La politica è finita così?
Bisognerebbe semplicemente tornare al primato della politica, alla competizione che vede gli avversari scontrarsi sul dibattito politico e giammai su questioni che sfociano nel personale. Ma questa campagna elettorale si è già contraddistinta per tanti cambi di casacca, per avventurieri in cerca di un posto sicuro. Non sarei così sicuro dei risultati del 26 settembre.
In Sicilia c’è la rimonta dei Cinque Stelle, la preoccupa questo?
Era inevitabile. Mi rammarica vedere un Pd e la sua candidata avere scelto una linea molto soft di campagna elettorale, tanto da consentire ad altri di avere spazi e di recuperare terreno.
E’ sempre colpa del Pd?
No, la colpa è di chi fa fatica a selezionare la classe dirigente, che dovrebbe essere prima militante serio e attivista garbato, poi occupare caselle di dirigenza.
Ha un quadro anche per le nazionali?
Avere ridotto i parlamentari senza avere messo mani alla legge elettorale produrrà lo stesso effetto del 2018. Non voglio parlare di ingovernabilità ma di un Paese che avrà un governo con più forze politiche e possibilmente non della stessa coalizione. Quindi ulteriori periodi di incertezza. Mi auguro francamente di essere smentito, l’Italia oggi ha bisogno di risolvere i problemi che riguardano la crisi delle imprese e delle famiglie.