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03/10/2022 06:00:00

Migranti a Campobello per la raccolta delle olive, ipotesi sgombero ex cementificio

 Sarà a breve operativo a Campobello di Mazara l’insediamento di Fontane d’Oro per i migranti stagionali che arriveranno per la raccolta delle olive.

Anche quest’anno sono già stati montati dalla Croce Rossa i moduli abitativi che l’UNHCR ha donato alla prefettura, che in una nota sottolinea come il risultato sia frutto di una “sinergia inter istituzionale maturata nel corso dei numerosi tavoli tecnici” avviati già dall’8 giugno dello scorso anno e finalizzati a combattere il caporalato e lo sfruttamento dei lavoratori stranieri, soprattutto tra Campobello e Castelvetrano.

 

I 50 moduli abitativi accoglieranno circa 300 lavoratori stagionali, soprattutto quelli alloggiati in condizioni di degrado presso l’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte”, teatro del terribile incendio che lo scorso anno causò la morte di “Omar Baldeh”. Ed è proprio per ricordarlo che il 30 settembre scorso, a Campobello si è svolto un corteo, coordinato da “Contadinazioni”, “Casa del Mutuo Soccorso FuoriMercato Sicilia” e “FuoriMercato”. Un corteo in cui, tra le diverse richieste a tutela dei lavoratori migranti, c’è stata anche quella di garantire a tutti l’accesso al campo di Fontaane d’oro, come luogo aperto alla città in modo da valorizzare il confronto e l’integrazione. Richiesta di difficile attuazione in un insediamento regolato dalla prefettura.

E mentre si aspettano ulteriori moduli dell’UNHCR, per aumentare i posti all’interno del campo, la prefettura ha promosso RELAQ (Rete Agricola di Qualità) attivata dall’Inps per la creazione di un bollino di qualità per le aziende in regola con i contributi e con la sicurezza dei luoghi di lavoro.

All’interno di Fontane d’oro sarà operativo anche uno sportello del Centro per l’Impiego,

in modo da favorire l’incontro legale tra domanda e offerta di lavoro. In tanti avrebbero già fatto richiesta per essere inseriti e sarebbero già in corso le verifiche sulla regolare presenza nel territorio.

 

Certo, il numero dei migranti presenti durante l’apice della campagna olearia, potrebbe anche superare le 800 persone. E i moduli (compresi quelli che dovrebbero aggiungersi a quelli esistenti) non basterebbero.  L’alternativa, anche quest’anno sarà sempre quella dell’ex cementificio di Castelvetrano, a pochi passi dal territorio campobellese. Realtà complicata, che nel tempo si è trasformata in qualcosa di molto diverso rispetto ad un insediamento di lavoratori in condizioni igienico sanitarie proibitive. C’è dell’altro. C’è una grande piazza di spaccio di stupefacenti, che si è sviluppata in un’area di difficile penetrazione da parte delle forze dell’ordine, soprattutto a causa della carenza di personale. Situazione esplosiva, che nel tempo ha contribuito ad inquinare pesantemente la percezione dell’identità del migrante come  risorsa preziosa dell’economia agricola locale.

Ma questo dovrebbe essere l’ultimo anno in cui si presenta il problema.

La soluzione definitiva arriverebbe da due progetti: Accoglienza nella legalità presentato dal comune di Castelvetrano per un valore di un milione e 285 mila euro e quello presentato dal

Comune di Campobello di Mazara relativo ad un ostello per braccianti agricoli immigrati vittime di caporalato presso Fontane d’oro per un valore totale di un milione e 300 mila euro.

I tempi però potrebbero essere lunghi.

 

Abbiamo chiesto al sindaco Enzo Alfano di Castelvetrano, territorio in cui formalmente ricade l’ex cementificio, se il lato oscuro di questo insediamento spontaneo permanente (non limitato dunque al solo periodo di raccolta delle olive), sia mai stato affrontato nei tavoli istituzionali e quali misure siano state ipotizzate per affrontare il problema, anche in termini di bonifica dall’enorme massa di rifiuti che lo circonda.

 

Ci ha risposto così:

L’aspetto della microcriminalità all’interno dell’insediamento dell’ex cementifico è stato rappresentato anche in prefettura. Non abbiamo chiuso gli occhi. Appena la campagna olivicola terminerà e ci saranno dei posti liberi nell’insediamento di Fontane d’oro, si dovrà provvedere allo sgombero dell’ex cementificio, che va restituito al proprietario, il quale avrà l’onere di difenderlo adeguatamente. Sarà possibile fornire un’alternativa a coloro che sono lì soltanto per lavorare, che potranno trasferirsi nei moduli di Fontane d’oro donati dall’UNHCR. Nel frattempo, per la prossima campagna olearia sarà realizzata l’accoglienza prevista dai progetti dei comuni di Castelvetrano e Campobello.

 

E la massa dei rifiuti che circonda il cementificio?

 

E’ un grosso problema. Si tratta ormai di rifiuti speciali la cui bonifica costerebbe intorno a centomila euro. Cifre quasi proibitive per un comune in dissesto come il nostro. La speranza è che la Regione Siciliana possa darci una mano.

 

Il rischio però è sempre quello del ghetto. Regolato, pulito, ordinato, ma sempre ghetto. Qualcuno ha fatto delle proposte nell’ottica di una vera integrazione?

 

Ho già proposto in prefettura un modello che potrebbe facilitare la locazione degli immobili. In Sardegna affittano delle bellissime case in Costa Smeralda, da ottobre ai primi di giugno al personale del mondo della scuola. Una volta arrivata l’estate, le stesse case vengono affittate ai turisti a prezzi decisamente diversi. Ecco, esistono possibilità abitative numerosissime tra Triscina e Tre Fontane. Si potrebbe fare la stessa cosa. Alcuni pensano che le case non vengono loro affittate in base al colore della pelle, ma non è così. Il timore riguarda semmai i possibili danni, anche in termini di canoni non pagati. Un timore nei confronti anche di coppie locali con bambini. Ed è lì che la Regione Siciliana potrebbe intervenire con dei fondi per le relative garanzie ai locatari. Ne ho parlato qualche giorno fa con la dottoressa Michela Bongiorno, responsabile  dell’ufficio speciale immigrazione. Secondo me si potrebbe costruire un modello per permettere un’ottima integrazione. Perché bisogna fare la differenza tra coloro che delinquono e quelli, la maggior parte, che sono delle brave persone, braccianti che lavorano per mandare i soldi a casa.

 

Egidio Morici