Le mani della mafia sulle aste giudiziarie. Dopo quanto rivelato da Tp24 sugli interessi nelle aste giudiziarie della famiglia mafiosa a Marsala, arrivano anche due arresti da parte dei Carabinieri, a Paceco.
Alle prime ore di stamattina, infatti, a Paceco, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare in carcere, emesso nei confronti di due pregiudicati, indagati per concorso in estorsione e turbata libertà degli incanti, reati aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose.
I due arrestati sono due pregiudicati: Carmelo Salerno, già detenuto, e Antonino Santoro.
L’indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, costituisce l’esito di un’articolata manovra investigativa condotta dai carabinieri sulla famiglia mafiosa di Paceco, organicamente inserita nel mandamento mafioso di Trapani. Tale attività investigativa trae, di fatto, origine dall’indagine “Scrigno”, con cui i carabinieri avevano già inflitto un duro colpo a detta articolazione mandamentale con l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 25 persone indagate, a vario titolo, per associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, danneggiamento e altro.
L’operazione di oggi rappresenta un’ulteriore forte e concreta risposta delle Istituzioni alla costante operatività criminale e alla capacità di controllo e condizionamento del territorio operato ancora oggi, in modo pervasivo, da cosa nostra, nonostante la perseverante e incessante azione di contrasto condotta negli ultimi decenni dallo Stato, come dimostra la recente operazione “Hesperia”, sempre coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, che ha permesso l’esecuzione di provvedimenti nei confronti di circa 70 soggetti, tra cui presunti fiduciari del latitante Matteo Messina Denaro.
L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, costituisce l’esito di un’articolata indagine condotta dai Carabinieri sulla famiglia mafiosa di Paceco, organicamente inserita nel mandamento mafioso di Trapani.
E' una costola dell'indagine “Scrigno”, con cui i Carabinieri avevano già inflitto un duro colpo a detta articolazione mandamentale con l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 25 persone indagate, a vario titolo, per associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, danneggiamento e altro.
Gli arresti di oggi riguardano invece due pregiudicati che per rientrare in possesso di un immobile (già di proprietà di un prossimo congiunto di uno dei due) avrebbero, con minaccia implicita rivolta ad altro acquirente, consistita nel far leva sulla già dimostrata appartenenza all’associazione mafiosa di uno dei due, costretto il malcapitato a non partecipare alla vendita, procurando così un ingiusto profitto a favore di uno dei complici (rientrato in possesso dell’immobile).
La vittima - manifestando piena fiducia nell’azione della Magistratura e delle Forze dell’Ordine - aveva deciso di denunciare l’accaduto presso la locale Stazione Carabinieri, consentendo così agli investigatori dell’Arma, che già monitoravano i due, di suffragare il già grave quadro indiziario raccolto nei confronti degli indagati che, in più conversazioni, avevano già commentato i loro propositi.
Ricordiamo che, per chi è vittima di estorsione o ritiene di esserlo, denunciare è semplice. A Trapani è infatti attivo lo sportello antiracket, curato dalla locale associazione. Lo sportello è attivo sempre: si può chiamare il 370 1543414 o inviare una mail a info@trapaniantiracket.it.