“Siamo accanto ai migranti regolari”. Lo dice Antonio Scavone, assessore regionale alle politiche sociali, in occasione dell’affidamento a Croce Rossa Italiana delle attività di gestione del campo di Fontane d’oro a Campobello di Mazara, da parte dell’Ufficio speciale Immigrazione in co-progettazione, fino al prossimo 31 gennaio.
Si tratta dell’insediamento per migranti stagionali in regola col permesso di soggiorno, impegnati nella imminente raccolta delle olive nel territorio tra Campobello e Castelvetrano.
Nell’ambito dei progetti Su.Pr.Eme. e P.I.U. Su.Pr.Eme.
L’assessorato fa sapere che, oltre all’attivazione dei moduli abitativi donati dall’UNHCR, “saranno installati bagni chimici, verranno garantite la sorveglianza h 24 del campo e la fornitura di coperte e kit igienici”.
All’interno del campo ci saranno anche due unità mobili che opereranno con l’ausilio di medici, mediatori culturali, psicologi, esperti legali in materia di normativa dell’immigrazione e assistenti sociali. Un’assistenza integrata di tipo multidisciplinare con l’obiettivo di “promuovere l’inclusione sociale dei lavoratori stranieri attraverso percorsi di sostegno e orientamento ai servizi presenti sul territorio”, indirizzata ai migranti di Fontane d’oro, ma anche agli altri braccianti che vivono negli insediamenti informali presenti in tutta la provincia di Trapani, soprattutto a Castelvetrano, Alcamo e Marsala.
La gestione del campo, con i relativi servizi , è finanziata con 180 mila euro dai programmi Su.pr.Eme. e P.I.U. Su.Pr.Eme. appositamente previsti per il superamento delle emergenze in ambito di grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri “regolarmente presenti nelle cinque regioni meno sviluppate”. Ma ci sono anche i fondi della Commissione Europea per i percorsi individualizzati di uscita dallo sfruttamento, relativi al Pon Inclusione Fondo Sociale Europeo 2014-2020.
“Per il secondo anno consecutivo lavoriamo al fianco dei lavoratori stranieri presenti a Campobello di Mazara – ha aggiunto Scavone - La risposta a una situazione emergenziale ha l’obiettivo di costruire buone pratiche che abbiano un impatto a lungo termine”.