È tempo di grandi pulizie nei rifugi antiatomici, quelli acquistati durante la Guerra Fredda. Ricordate? Un lusso per pochi, certo, ma non pochissimi. Gli stessi che, in tutti questi anni, sono stati derisi da amici e parenti, sfottuti per quell'investimento rivelatosi inutile oltre che ingombrante. Quelle capsule di sopravvivenza nel frattempo si sono trasformate in cantina o luogo di conservazione di cibarie varie. Ma ecco che oggi, quando ormai nessuno avrebbe più pensato che potessero tornare di moda, proprio come succede coi vestiti, ecco che gli stilisti della guerra, fanno sfilare sulle passerelle roba vintage. Saivva c'attrovi, diceva mia nonna e le nonne, si sa, hanno sempre ragione.
Come prima cosa, chi possiede un rifugio del genere dovrà tirare fuori tutte le cianfrusaglie che nel frattempo vi aveva stipato dentro, una bella ripulita generale, una rinfrescatina alla tendina dell'oblò, perché una donna può privarsi di tutto in circostanze estreme, ma non rinuncerebbe mai alla tendina laddove vi sia una parvenza di finestrella. Una bella controllatina ai filtri dell'aria, perché dopo tutti questi anni qualche insetto avrebbe potuto nidificare da quelle parti, le api per esempio, sfrattate da decenni dai loro luoghi naturali per via dei pesticidi, ecco forse quel rifugio è servito proprio a loro, nel frattempo, per sopravvivere alle bombe atomiche tattiche che l'uomo ha sganciato ogni giorno sugli insetti, ma non solo.
Certo non sarà facile abituarsi all'idea di vivere in quattro dentro uno spazio così ristretto, per fortuna di recente siamo stati tutti chiamati a fare delle prove generali, i periodi di isolamento durante la pandemia si rivelano oggi propedeutici, considerando lo scenario che ogni giorno si prospetta. I fortunati, dunque, quelli che hanno acquistato negli anni Ottanta i bunker antiatomici, oggi sanno di avere una possibilità di sopravvivenza per almeno cinque anni. Attenti però, perché presto si aprirà la nuova nicchia di mercato, gli sciacalli del marketing non si lasceranno sfuggire questa succulenta possibilità, presto si vedranno le televendite di pratiche capsule antiatomiche a prezzi stracciati e consegnate direttamente a casa, isole comprese. Ma, ancora più pericoloso, potrebbe rivelarsi l'acquisto diretto del bunker fai da te all'Ikea, perché è vero che si risparmia tanto, ma qualche vite avanza sempre nel montaggio e la legge di Murphy è implacabile.
Alla fine resterebbero in pochi, giusto quelli che si sono mostrati più accorti, quelli che si sono potuti permettere un acquisto impegnativo economicamente e di certo non alla portata di tutti. In altre parole i ricchi. Bene, un altro problema risolto, tolti di mezzo i fastidiosi poveri, il Nuovo Ordine Mondiale potrebbe concentrarsi su cose ben più serie. I nuovi padroni del mondo si dividerebbero in due grandi schieramenti, da una parte quelli che parlerebbero della rinascita della razza umana, finalmente selezionata e priva di contaminazioni minacciose. Di contro, lo schieramento opposto, più aperto alla diversificazione e alla promiscuità, comincerebbe a riunirsi in piccoli gruppi belligeranti per discutere sui fondamenti del nuovo rinascimento. L'assenza dei poveri complicherebbe i piani di entrambi.
Consigli per la lettura: La fine del mondo e il paese delle meraviglie di Murakami.
Katia Regina