Passaggio di consegne, ieri pomeriggio, alla Regione. Nello Musumeci, che intanto siede a Roma al Senato tra le fila di Fratelli d’Italia, lascia a Renato Schifani, proclamato presidente della Regione Siciliana giovedì pomeriggio.
Musumeci ringrazia e saluta: “Caro presidente ti lascio un fascicolo per ogni cosa iniziata ma non ultimata dai rifiuti al centro direzionale. Lascio una Regione con le carte in regola che ha ritrovato decoro e credibilità ma con tante cose da fare ancora. Abbiamo compiuto un lavoro straordinario. Mi permetto di indicare solo alcune delle opere prioritarie che abbiamo avviato ma che aspettano di essere portate avanti: i due termovalorizzatori, l’Ismett 2 e il Centro congressi di Palermo con 4 mila posti a sedere per inserire la Sicilia nel circuito del turismo congressuale”.
Visibilmente emozionato Schifani ha voluto aggiungere alcune parole di rassicurazioni a Musumeci e alla Sicilia tutta: "Mi hai lasciato in eredità due richiami e raccomandazioni che stanno dentro la mia mente: non accettare mai accordi al ribasso, e ti garantisco, lo dico al mio amico Nello, non li accetterò mai. E poi mi sforzerò di essere aperto al dialogo con tutti, con la maggioranza e le opposizioni che intendo incontrare; nulla di precluso con chi sta in Parlamento, se ci saranno delle proposte le valuteremo. Quando ci sarà da decidere non mi farò tirare la giacca, non mi lascerò intimorire e intimidire da certi personaggini che già parlano in alcuni siti d’informazione ancora prima di cominciare. Forse farò come faceva Margaret Thatcher rispetto alla stampa ostruzionistica”.
Il governo regionale sarò molto vicino al governo nazionale, Schifani difatti ha voluto sentire telefonicamente l’amico, e oggi presidente del Senato, Ignazio La Russa. Schifani adesso dovrà mettere mani alla giunta, che non vedrà la luce prima del 20 ottobre, ancora non c’è alcuna proclamazione degli eletti deputati regionali, nel frattempo dovrà amministrare le delega in solitaria, anche se ha chiesto ai capi di gabinetto uscenti degli assessorati di rimanere nei propri posti.
Nessun rallentamento o blocco, dunque, per gli assessorati che restano sotto la direttiva di Schifani ma con gli incaricati di gabinetto: Giovanna Segreto alle Attività produttive, Riccardo Guazzelli ai Beni Culturali, Vincenzo Cusumano per l’Economia, Rossana Signorino alla Famiglia, Foti Ettore Riccardo alle Infrastrutture, Maurizio Caracci alla Formazione, Giacone Marcello al Turismo, Gaetano Chiaro all’Agricoltura, Angela Antinoro alla Salute, Dorotea Di Trapani all’Ambiente.