Prima o poi sarebbe accaduto, Gianfranco Miccichè è uno che non subisce ma contrattacca. E quello che sta accadendo a livello nazionale avrà ripercussioni anche a livello regionale, dove ancora Miccichè peraltro non ha deciso se restare o meno.
Non incassa e non subisce i veti di Fratelli d’Italia, non accetterebbe la delega alla Salute ad un eventuale assessore espressione della Meloni o, comunque, in continuità con Ruggero Razza.
Vita e tempi difficili sia per Renato Schifani che per i giochi nazionali, i dati percentuali che Miccichè consegna a Forza Italia nazionale si aggirano intorno al 13%, senza questo dato gli azzurri avrebbero davvero un problema di esistenza in vita dentro il parlamento nazionale.
E’ finito il tempo del silenzio per Miccichè, è iniziato il tempo della chiarezza dentro la sua pattuglia di deputati regionali e con Schifani.
L’uscente presidente dell’ARS è un abile ed astuto manovratore politico, sa giocare le carte fino in fondo e non si escludono colpi di scena, in cui proprio Miccichè potrebbe tornare a sedere sullo scranno più alto dell’Assemblea siciliana, manovre che potrebbero anche avere una copertura nazionale.
Nel frattempo ci vorrà ancora del tempo prima che Schifani dia vita al suo di governo, restano al loro posto i vari capo di gabinetto per gestire insieme a lui tutte le emergenze, a cominciare dagli ultimi nubifragi.
Di emergenze, in verità, ce ne sono tante rifiuti compresi, con la discarica di Siculiana parzialmente operante, il disastro del caro bollette che mina il già precario tessuto economico dell’Isola.
Le imprese chiedono aiuto e ad intervenire sulla questione è stato il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, che chiede a Schifani di procedere con una moratoria sui mutui e sui prestiti Irfis: "Almeno 18-24 mesi per consentirci di pagare le bollette. Quella che si profila è un'ecatombe con centinaia di aziende che potrebbero chiudere”.
Tante cose sul tavolo del presidente neo eletto, a cui non mancano le doti di diplomazia e la calma per affrontare ogni problema ma il tempo non è dalla sua parte, i siciliani hanno bisogno di risposte immediate e veloci, le città annaspano chiedono presenza istituzionale, che non è data dalla sola vicinanza per solidarietà.