Blitz al porto peschereccio di Trapani. Sequestrati oltre 20 chili di prodotti ittici sequestrati tra cui sgombri, boghe, triglie, orate e spigole, tutti privi di documenti di tracciabilità, esposti su carretti in legno utilizzati per la vendita ambulante ai consumatori finali.
L’operazione è stata eseguita, questa mattina, dalla Guardia Costiera in collaborazione con i carabinieri del comando provinciale e con la polizia municipale. Colti “sul fatto” due venditori ambulanti intenti a commercializzare prodotti ittici privi dei documenti attestanti la loro regolare provenienza e tracciabilità.
Entrambi erano muniti di carretti in legno posizionati in banchina, senza alcuna autorizzazione. Sono stati, pertanto, sequestrati i pesci contenuti in numerose cassette di plastica, poi controllati dal medico veterinario di turno, intervenuto su chiamata della Capitaneria, che ha constatato e valutato non idoneo al consumo umano tutto il prodotto sequestrato che è stato distrutto.
L’attività s’inserisce nell’ambito dei controlli periodici svolti dai militari della Capitaneria di Porto di Trapani all’interno del porto peschereccio, finalizzati soprattutto a prevenire e scongiurare il commercio abusivo dei prodotti non tracciati e privi dei minimi requisiti sanitari provenienti dalla “filiera ittica”, in modo da reprimere i comportamenti scorretti, tutelando, al contempo, la locale marineria ed i pescatori professionali che adottano idonee misure di prelievo, trasporto, sbarco, conservazione e vendita del pescato catturato giornalmente in mare.
“L’operazione congiunta di questa mattina, - ha dichiarato il comandante della Guardia costiera, Guglielmo Casone- che ha visto l’intervento immediato e coordinato dei militari della Capitaneria assieme ai Carabinieri ed alla Polizia Municipale, rappresenta il primo di numerosi ulteriori controlli e verifiche che saranno programmati ed effettuati costantemente, con la finalità di prevenire e reprimere il fenomeno dei venditori ambulanti abusivi all’interno del porto peschereccio, restituendo tale prezioso luogo di commercializzazione alla locale marineria che vive in mare e per il mare, rispettandone le regole ed i limiti.”.