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24/10/2022 06:00:00

La Sicilia e la provincia di Trapani vanno verso una nuova emergenza rifiuti 

 Ad un mese dalle elezioni la Sicilia non ha un parlamento né una Giunta. In compenso stanno per tornare le care vecchie emergenze che nessuno, nei secoli dei secoli, è interessato a risolvere, a cominciare da quella dei rifiuti, che riguaderà da vicino la provincia di Trapani.

In soldoni, sta accadendo questo: la discarica del Comune di Trapani, in Contrada Borranea è quasi piena. Quindi, a breve, ci sarà lo stop al conferimento. La discarica è gestita da Trapani Servizi, municipalizzata del Comune, che è in pre allarme: bisogna trovare soluzioni alternative. Ma bisognerebbe farlo prima che succede il patatrac. I Sindaci sono allarmati, ma, al momento, alla Regione non hanno interlocutori. La discarica di Borranea potrà andare avanti fino al massimo a metà Novembre, poi dovrà chiudere. L'unica cosa che i Comuni possono fare è prepararsi ad abbancare da qualche parte i rifiuti indifferenziati, in attesa di istruzioni dalla Regione. Alle porte c'è la riapertura dell'impianto privato della Oikos, a Motta Sant'Anastasia, che darebbe un po' di ossigeno alla parte orientale dell'isola. Ma è una situazione che non può andare avanti così. 

"In Sicilia siamo di fronte al disastro rifiuti. Il Presidente Schifani dia risposte immediate su come intende gestire l'emergenza. Ci aspettiamo entro una settimana una chiara presa di posizione. Sappia che siamo pronti a portare i rifiuti direttamente a Palazzo d’Orléans. Il 15 novembre il "munnizza day". Il leader di "Sicilia Vera-Sud chiama Nord" Cateo De Luca affronta il tema legato all'emergenza rifiuti in Sicilia analizzando dati e ricostruendo anche responsabilità dell'attuale situazione da ricercare principalmente nella gestione del Governo Musumeci. "Già a maggio del 2021, spiega De Luca, avevamo messo in guardia i sindaci su ciò che si sarebbe verificato presentando un esposto nel quale mettevamo in evidenza le strane connivenze tra il Governo Musumeci e il sistema di gestione dei rifiuti. Da parte di Musumeci non c'è stato volutamente il finanziamento di un'infrastruttura perché aveva interessi che i rifiuti andassero a finire fuori dalla Sicilia. Oggi, prosegue De Luca, vogliamo sapere dal presidente della Regione Renato Schifani dove sono finiti i 45 milioni per i Comuni destinati sulla carta per evitare l'aumento della Tari deliberati dalla giunta Musumeci a marzo del 2021. Vogliamo saperlo immediatamente: i soldi ci sono o no? Oppure è una delle tante delibere farlocche. I Comuni non sanno come chiudere i bilanci di quest'anno e programmare quelli del 2023. Ci sono emergenze che non possono aspettare i riti della politica, cioè che si formi un governo con una procedura balorda che ha stabilito che la giunta entra in carica solo dopo avere prestato giuramento davanti al Parlamento. Serve agire subito."

Tornando a  Trapani, per scongiurare guai, sono partiti i lavori per la costruzione di una nuova discarica.  I lavori costituiscono il primo lotto del progetto complessivo per la realizzazione della Piattaforma tecnologica per il trattamento e la valorizzazione dei rifiuti. Il dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti della Regione Siciliana ha appaltato i lavori, tramite l’Urega di Trapani, su progetto esecutivo redatto in house a seguito di una convenzione stipulata tra le due società per la regolamentazione del servizio di gestione (Srr) di Trapani: Nord e Sud. L’impianto sorgerà vicino alla discarica già attiva, gestita dalla Trapani Servizi. L’importo complessivo del progetto relativo al “Lotto 1 – Discarica per rifiuti non pericolosi” è di circa 13 milioni di euro: quasi 10 milioni per i lavori e 3 milioni e 500 mila euro per somme a disposizione dell’Amministrazione. Il termine dei lavori è previsto per il 12 marzo 2023.

Ma ci sono molte cose che non tornano. Su tutta la vicenda dell'impianto di Calatafimi Segesta. Ne abbiamo parlato su Tp24 qualche giorno fa. Una storia infinita, per una infrastruttura che potrebbe contribuire a portare il sistema dei rifiuti fuori dall'emergenza, ma che sembra avviata verso l'ennesima paralisi.