Adesso sì. Adesso è in linea con il contesto storico del centro, e così il “palazzaccio” non è più un palazzaccio.
Stiamo parlando della struttura di via Garraffa a Marsala che un anno e mezzo fa venne sequestrata da parte da vigili urbani e Procura, nell’ambito dell’inchiesta che ha preso il via dopo le polemiche sorte dopo la realizzazione di quel prospetto ultramoderno fatto di vetri e laminati, assolutamente abusivi e fuori contesto, rispetto al luogo dove si trova, vicino alla chiesa barocca del Purgatorio e di fronte al fossato con reperti archeologici e all’ex convento di San Girolamo. Da qui l’appellativo “palazzaccio”.
Adesso il prospetto è cambiato. E’ stato smantellato tutto, non ci sono più lastre scure e metalliche, ma si è ripristinato quel colore di "terra naturale", in parte bianco, in parte con il richiamo al tipico colore delle "terre gialle della nostra città" che era previsto nel progetto iniziale. E’ stato fatto, insomma, ciò che aveva indicato la Soprintendenza dopo il dissequestro dell’immobile.
La decisione della Soprintendenza – La Soprintendenza dei Beni Culturali di Trapani nei mesi scorsi aveva dato il parere sui lavori e ha imposto alla Fatima Srl, - la ditta proprietaria dell’immobile, amministrata da Pietro Vinci, di fatto però il titolare è l’imprenditore Paolo Laudicina – di rifare la facciata del palazzo in armonia con gli altri edifici e al luogo storico in cui si trova. Nello specifico, la Soprintendenza aveva comunicato alla ditta che la richiesta di sanatoria “può essere concessa a condizione di favorire l’integrazione dell’edificio nel contesto tutelato, con prospetto rifinito con intonaco monocromatico di colore ‘arancione giallastro debole chiarissimo’, provvedendo a rimuovere le fasce marcapiano e tutti rivestimenti lapidei e metallici”. Quindi sono stati sostituiti tutti gli infissi esterni sulla via Garraffa, mentre le ringhiere dei balconi sono stati ricondotti “a quanto previsto nel progetto tacitamente assentito”.
Anche il comune ha dato parere favorevole alla sanatoria - anche gli uffici del settore Pianificazione territoriale del Comune di Marsala, diretto dall’ingegnere Mezzapelle, sulla base del parere della Soprintendenza, relativo alla sanatoria, ha rilasciato il parere favorevole anche in questo caso a condizione di riportare il manufatto nei canoni previsti dal contesto urbanistico.
Cos'è il “Palazzaccio” - Il progetto, realizzato dagli architetti Andrea Pellegrino e Giovanni Cammarata (quest’ultimo è il tecnico dell’imprenditore Michele Licata), prevede un B&B con sette camere e un ristorante. Per realizzare i lavori la proprietà, tra l’altro, ha ricevuto dei contributi comunitari. Sulla struttura, realizzata su una vecchia abitazione, due settimane prima del sequestro, il dirigente del settore Pianificazione territoriale del Comune, l’ingegnere Pier Benedetto Daniele Mezzapelle, firmò un’ingiunzione di demolizione per le parti “abusive”.
Come doveva essere- I progettisti hanno sempre parlato di lavori in linea con il contesto. In realtà la realizzazione dice altro. Sulla carta l'edificio in Via Garaffa doveva essere di un tipo. Invece, è stata fatta un'altra cosa, difficile da definire, se non per il suo collocamento quanto meno bizzarro nella schiera degli edifici del centro di Marsala, a due passi dalla fontana del Purgatorio, e di fronte la necropoli di San Gerolamo. Ora è stato aggiustato il tiro. E non c’è più quel pugno nell’occhio avvertito passando dal centro storico.