Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/10/2022 10:40:00

Salvataggi in mare al largo della Sicilia. La situazione

 Sono 985 le persone salvate nei giorni scorsi dalle tre navi Ong in missione nel Mediterraneo centrale. 572 si trovano sulla Geo Barents di Msf. È la nave più grande della «flotta civile», con il maggior numero di operazioni all’attivo nel 2022. Da giovedì ha realizzato sette soccorsi. Ieri ha chiesto il porto di sbarco a Malta che ha negato competenza. La nave ha la prua verso nord, in direzione delle coste siciliane.

179 migranti si trovano invece sui ponti della Humanity 1, a meno di 25 miglia nautiche da Catania. Venerdì è stato evacuato d’urgenza un ragazzo, un minore non accompagnato che soffriva di forti dolori addominali. Grazie all’intervento della guardia costiera italiana è stato portato a terra per le cure. Sette le richieste di «luogo sicuro di sbarco» (Pos) avanzate dalla Ong. La prima il 22 ottobre. All’ultima è stato allegato un report completo sulle condizioni psicofisiche delle persone. Per ora nessuna risposta dal Viminale.

A bordo c’è anche un neonato di sette mesi. La madre ha 17 anni e, scrive la responsabile della comunicazione di Sos Humanity Petra Krishok, non riesce più ad allattare. La maggior parte dei circa 100 ragazzi che viaggiano da soli vengono dal Gambia. Alcuni hanno raccontato all’equipaggio di avere incubi relativi al periodo in Libia. Uno di loro, indicato con il nome di fantasia Buba, ha detto che durante la traversata, la notte prima del soccorso, un tubolare del gommone su cui viaggiava si è sgonfiato. Alcune persone sono cadute in acqua. Quattro sarebbero riuscite a risalire, sei no.

Sono invece 234 i naufraghi salvati dalla Ocean Viking di Sos Mediterranée. Tra loro 43 minori non accompagnati. Otto le richieste di porto, come i giorni che alcuni dei migranti hanno già trascorso sulla nave. «Sbarcare è un’urgenza», dice in un video messaggio da bordo una delle soccorritrici. Silenzio dal ministero dell’Interno.

«Non è bloccando le navi in mare che si affronta il fenomeno migratorio – ha attaccato ieri Vincenzo Campo, sindaco di Pantelleria – Così si gioca solo con la vita delle persone. Se poi su quelle navi ci sono bimbi e donne, magari incinte, credo che tutti dovremmo provare una profonda vergogna. Al neo governo Meloni dico di smetterla con questo teatrino». La tesi del teatrino è confermata da quanto accade tutto intorno alle navi delle Ong. Ieri 160 persone sono sbarcate autonomamente a Lampedusa. Oltre mille in cinque giorni.

400 migranti, invece, sono stati salvati nel mar Ionio dalla nave Diciotti della guardia costiera, supportata da due motovedette partite da Crotone e Roccella Ionica. Ancora più significativo il soccorso avvenuto tra mercoledì pomeriggio e giovedì mattina tra Creta e la Cirenaica, a 80 miglia nautiche dalla città libica di Darnah. Tre i mercantili coinvolti: Christina V, Nord Steady e Nysted Maersk. I rispettivi stati di bandiera sono: Isole Marshall, Hong Kong e Singapore. Nonostante il barcone in difficoltà si trovasse in area di ricerca e soccorso libica, le operazioni sono state coordinate dalI’Imrcc (Italian Maritime Rescue Coordination Centre) di Roma: per questo il Christina V ha poi fatto rotta verso Trapani con circa 150 migranti. Lo sbarco previsto per ieri sera, però, è stato rimandato. Qui gli aggiornamenti. 

Le notizie e ricostruzioni di questi ultimi due soccorsi sono state rese pubbliche dal giornalista di RadioRadicale Sergio Scandura.