Una vendemmia qualitativamente ottima. Un vino, quello siciliano, che dimostra ancora una volta di saper resistere ai cambiamenti climatici.
E’ in sintesi il bilancio della vendemmia 2022 del presidente di Assovini Sicilia, Laurent Bernard de la Gatinais. L’associazione comprende un centinaio di aziende vinicole siciliane che quest’anno hanno dovuto far fronte, oltre alle incertezze legate al clima, alla preoccupante impennata dei costi di energia e materie prime.
“La Sicilia ha dimostrato ancora una volta di resistere ai cambiamenti climatici. Abbiamo avuto una vendemmia qualitativamente ottima. Tranne in alcune zone dell’isola. Ma l’inverno piovoso, la primavera fresca e un’estate molto calda ci fa dire che la vendemmia è andata bene. La Sicilia resiste ai cambiamenti climatici, e almeno questo è un dato positivo. Perchè se dovessimo parlare dei problemi a cui gli imprenditori fanno fronte quotidianamente dobbiamo dire che il momento è impegnativo” spiega il presidente di Assovini Sicilia intervistato da Tp24.
“Ricercatori e professori hanno evidenziato come la biodiversità della Sicilia affronti meglio i cambiamenti climatici rispetto ad altre zone, anche estere. Da noi ci sono microclimi e un panorama di vitigni autoctoni che ci permette di essere resistenti” aggiunge de la Gatinais.
“Le nostre richieste al nuovo governo? Bisogna risolvere il problema energetico, non è solo siciliano, ma non c’è un settore che stia in piedi con questi aumenti. Da noi ci sono produttori con costi decuplicati. Il vetro, la carta, i concimi, è aumentato tutto. Tutta una serie di fattori che mettono in scena una tempesta perfetta. Oggi - conclude il presidente di Assovini - oltre agli aumenti energetici e delle materie prime, abbiamo anche l’aumento dei tassi d’interesse che penalizzano le aziende che durante la pandemia si sono indebitate per far fronte alla carenza di liquidità”. Qui l’intervista integrale.
Com'è andata la vendemmia in Sicilia. Il punto con Assovini from Tp24 on Vimeo.