Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
01/11/2022 10:00:00

Nel 2023 l’itinerario sommerso del "Lombardo", il piroscafo sbarcato a Marsala nel 1860

Il relitto del "Lombardo", il famoso piroscafo che assieme al "Piemonte" fu protagonista della spedizione dei Mille, capitanata da Giuseppe Garibaldi con lo storico sbarco dell'11 maggio a Marsala, sarà presto visibile grazie all'itinerario sommerso cui sta lavorando la Soprintendente Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo Barbara Davidde. 

A Giugno 2023, infatti, gli amanti della storia e dell’archeologia potranno ripercorrere l’itinerario sommerso di uno tra i relitti più famosi d’Italia, che dopo la spedizione dei Mille naufragò al largo delle Isole Tremiti, in Puglia.

L'annuncio è stato fatto durante la XXIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico la stessa soprintendente Barbara Davidde. "La Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo del MiC – ha raccontato – sta portando avanti il percorso di realizzazione del progetto Amphitrite volto a creare itinerari subacquei all’interno di cinque Aree marine protette italiane: quella delle Isole Tremiti in Puglia, le Cinque Terre e Portofino in Liguria, Baia in Campania, Crotone in Calabria, Capo Testa, Punta Falcone in Sardegna. Alcuni di questi itinerari saranno dotati di una rete di nodi sensori che, grazie all’Internet Underwater Things, permetterà la visita dei siti con dei tablet che hanno al loro interno la realtà aumentata e la ricostruzione di come doveva essere in antico il sito sommerso. Questo tipo di visita esiste già nel Parco di Baia e sarà realizzato nelle Isole Tremiti sicuramente sul relitto del Lombardo e forse anche sul Relitto delle Tre Senghe per il quale stiamo terminando gli studi propedeutici”.

La storia del Lombardo, lo storico sbarco a Marsala - La storia del Lombardo, il cui itinerario sarà presto visitabile grazie alla realtà aumentata, ha inizio nel 1841, costruito a Venezia e immatricolato a Livorno. Fu poi acquistato dalla compagnia Rubattino nel 1864 e utilizzato, durante il Regno di Sardegna, per il trasporto delle truppe nel corso della Guerra di Crimea. La notte tra il 5 e il 6 maggio 1860, al porto di Genova, alcuni garibaldini guidati da Nino Bixio s’impadronirono del piroscafo (e anche del Piemonte) per dare il via alla storica “Spedizione dei Mille“. Arrivati a Marsala, l’11 maggio 1860, il Lombardo si arenò e venne colpito dai colpi di cannone delle truppe borboniche: semiaffondato, fu poi recuperato dal Porto di Marsala nel luglio dello stesso anno e traghettato fino all’Arsenale di Palermo per essere rimesso a nuovo e iscritto alla marina dittatoriale siciliana.

Il naufragio - Ad ottobre del 1860, Garibaldi decise che sia il Lombardo che il Piemonte dovessero essere preservati come memoria della spedizione per l’Unità d’Italia ma ciò non avvenne: il Lombardo, infatti, entrò a far parte della Regia Marina dove trovò la sua fine, la notte tra il 12 e il 13 marzo 1864, naufragando nelle vicinanze dell’Isola di San Domino mentre trasportava alcuni detenuti alle Isole Tremiti.

Negli anni 2000 l'individuazione e nel 2005 riportato alla luce - Nelle acque nei pressi dell’isola il piroscafo è rimasto, solitario, per quasi mezzo secolo fino a quando, nel 2005, le operazioni della Soprintendenza ai Beni Archeologici e del gruppo di sommozzatori dei Carabinieri lo hanno riportato alla luce. Anni prima, inoltre, lo storico Pietro Faggioli ne aveva individuato l’area del naufragio: tra Punta del Vapore e Cala degli Inglesi. Ora non resta che attendere il fondamentale contributo dell’Internet Underwater Things per conoscere sempre meglio uno dei monumenti della storia italiana