Il Giudice del Tribunale di Trapani, G.I. dott. Carlo Hamel, ha rigettato due appelli proposti da Eas, l'Ente Acquedotti siciliano oggi in liquidazione coatta amministrativa, tramite l'Avvocatura dello Stato, condannandola anche al pagamento delle spese e del contributo unificato. Ancora due sentenze del Tribunale quindi, che confermano la prescrizione biennale che deve essere riconosciuta agli utenti che la eccepiscono, mentre nelle scorse settimane altro Giudice di Trapani, entrando nel merito, ha accertato negativamente migliaia di crediti proprio motivando sul sistema di calcolo dei consumi.
Ad assistere questi cittadini l'Avvocato Vincenzo Maltese, dirigente dell'associazione Codici - centro per i diritti del cittadino, che spiega: "Non basta la sanzione di € 500.000 da parte di AGCM ad EAS per non riconoscere e applicare su richiesta degli utenti la prescrizione biennale delle fatture. Non bastano neanche le sentenze del Tribunale di Trapani che attestano che il sistema di calcolo e fatturazione è errato. Non basta il rigetto delle impugnazioni in appello, Eas continua a proporre appelli avverso le sentenze dei Giudici di Pace che la vede soccombente. Questo impone però ancora esborsi di spese a carico dei cittadini che, seppur vittoriosi e con migliaia di euro risparmiati, devono sostenere le spese vive quali il contributo unificato e le imposte di registro da parte dell'Agenzia delle entrate. Importi, che seppur minimi, gravano sui bilanci familiari poiché Eas non versa un euro anche se soccombente e coobbligato. L'auspicio - conclude lAvv. Vincenzo Maltese - è che quanto prima venga individuato un nuovo gestore idrico chiudendo definitivamente questa pessima esperienza dell'ente regionale".