I ragazzini prima di tutto, ma anche una mamma con un bebé in braccio. È notte fonda quando da Humanity1 iniziano a scendere i primi naufraghi. Intirizziti dal vento gelido che soffia sul molo, ma che sembra brezza rispetto alla nottata di tempesta che si sono appena lasciati alle spalle.
I ragazzini prima di tutto, ma anche una mamma con un bebé in braccio. È notte fonda quando da Humanity1 iniziano a scendere i primi naufraghi. Intirizziti dal vento gelido che soffia sul molo, ma che sembra brezza rispetto alla nottata di tempesta che si sono appena lasciati alle spalle.
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Dopo quasi due settimane di missione, la nave dell’ong tedesca Sos Humanity è entrata al porto di Catania, scortata dalle motovedette, attorno alle 23.30. Sul molo, ambulanze schierate, poi forze di polizia, protezione civile, un bus pronto per i trasferimenti. L'intera area è militarizzata. Solo chi è autorizzato può accedere e avvicinarsi alla nave.
I primi sono medici e infermieri che dovranno stabilire chi potrà scendere a terra. Secondo le direttive arrivate dal ministero, solo i fragili - bambini, donne incinte o malati gravi - potranno lasciare la nave, tutti gli altri dovranno proseguire la navigazione. Ma da bordo, l'equipaggio ha già bollato come irricevibile l'ipotesi. "Un decreto palesemente illegale" lo ha definito l'avvocato dell'ong. "Queste persone hanno tutte diritto a sbarcare, nessuna esclusa. Lotterò per questo", aveva fatto sapere già nel pomeriggio il comandante di Humanity.