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06/11/2022 06:00:00

Gianfranco Micciché e gli oppositori nel partito. Schifani in continuità con il vecchio governo

Gianfranco Miccichè vive la sua fase più difficile all’interno di Forza Italia, i suoi stessi amici di partito sono i suoi più forti oppositori.

L’ex presidente dell’ARS ha giocato le sue carte per mettere fuori gioco Nello Musumeci, che ha rinunciato alla candidatura a presidente della Sicilia ma adesso è Ministro per il Sud, senza portafoglio, ma pur sempre una carica istituzionale di tutto rispetto. Lo smacco più grande però è legato al rapporto con Renato Schifani, che cerca una continuità con il vecchio governo, contro ogni aspettativa dei forzisti miccicheani, avendo però trovato in altri esponenti azzurri una genuflessione senza precedenti.

Tempi duri per la Forza Italia siciliana a guida Miccichè, c’è chi ne chiede il cambio alla guida, cosa scongiurata anche da Licia Ronzulli, che più volte è arrivata sull’Isola cercando di smussare criticità e veti.

È tempo ora di bilanci per i partiti ma, soprattutto, è tempo del fare per il presidente Schifani, che è stato eletto da oltre un mese e mezzo e che ancora gioca al pallottoliere, nonostante le emergenze da fronteggiare.
Un governatore che non è libero, ha aspettato la formazione del governo nazionale, poi ha atteso la nomina dei sottosegretari e, ancora, attenderà l’insediamento dell’ARS, il 10 novembre, l’elezione del presidente d’Aula e poi forse procederà a nominare gli assessori.

Con calma, c’è tempo per una Sicilia che dei ritardi e delle lentezze ha fatto la sua normalità. E il filone intrapreso da Schifani pare non deludere le aspettative. La pattuglia di deputati che ha eletto Forza Italia è pari a quella di Fratelli d’Italia, sono tredici a testa, ma di fedelissimi Miccichè ne può contare davvero pochi, appena 5, gli altri mostrano più di una apertura a Schifani in vista delle tante poltrone in gioco che ci sono.

E sulla possibilità che Miccichè ritorni ad essere il presidente dell’ARS è lo stesso azzurro a pacificare e rassicurare il governatore:Continuo a percepire una costante preoccupazione circa la mia possibile rielezione a Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. Così come tutti sanno, io sono una persona seria e 5 anni fa fui eletto su indicazione della maggioranza. Sono sicuro che anche questa volta sarà eletto il deputato indicato dalla nostra coalizione. Vorrei quindi rassicurare il presidente della Regione: non sono necessarie dimissioni perché io non sarò candidato alla Presidenza dell’Ars”.

Schifani, che minacciava dimissioni in caso contrario, fregandosene dei siciliani che sono in attesa di un governo stabile e pure serio, può adesso mettere mani alle deleghe oppure aspettare Natale.