Egregio direttore di Tp24,
la laguna dello Stagnone rischia di morire. Un luogo magico per la biodiversità della fauna e della flora, per la storia millenaria, per i colori e tanto altro. A detta degli esperti, tale rischio è dovuto soprattutto allo scarso ricambio d’acqua che negli ultimi decenni avviene fra il mare aperto e la laguna, con riduzione dell’ossigenazione e aumento sia della temperatura che della salinità.
Lo scarso ricambio avviene perché i due canali che attraversano l’Isola Grande purtroppo sono stati chiusi. Oltre alla chiusura dei canali c’è stata anche la deviazione del fiume Birgi che porta tanti detriti favorendo l’innalzamento dei fondali e la parziale ostruzione del canale della bocca nord.
Durante la mia amministrazione insieme all’università e all’ex provincia, abbiamo presentato un progetto che è stato approvato e finanziato con fondi europei per circa un milione e trecentomila euro. Il progetto denominato “Interventi finalizzati al Recupero delle condizioni ambientali del bacino dello Stagnone di Marsala: applicazioni operative ed elaborazione di SCEnari (RINASCE)", prevede: la riapertura di un canale, in modo che l’acqua possa circolare dal mare aperto alla laguna contribuendo a migliorarne l’ossigenazione e a diminuirne la salinità e la temperatura, la riforestazione di posidonia oceanica e il controllo con appositi sensori della situazione idrica.
Ebbene dopo due anni di questa amministrazione, non si vede nessun inizio dei lavori, con il rischio di perdere il finanziamento come tanti altri e di assistere alla trasformazione della laguna in un acquitrino. Non si può accettare tutto questo con indifferenza, pertanto sabato 12 novembre alle ore 11.00, noi cittadini che amiamo la città ci incontreremo presso l’imbarcadero storico per Mozia, per porre l’attenzione su questo progetto per la salvaguardia della laguna dello Stagnone.
Grazie per l’attenzione,
Dott. Alberto Di Girolamo