Ce ne è voluto di tempo ma alla fine il presidente della Regione, Renato Schifani, ha composto la sua giunta (salvo sorprese) che dovrebbe giurare proprio mercoledì 16 novembre.
Nessun esterno, così come metodo Schifani ha imposto, i partiti hanno cercato di fare una forzatura, hanno chiesto più esterni ma la regola al momento è questa, poi in corso d’opera si vedrà.
Una sola la figura esterna che in verità è un tecnico, alla Salute andrà Giovanna Volo, già manager dell’ASP6, ha diretto il Civico e di esperienza ne ha tanta. Tutti gli altri assessori sono deputati eletti, per la provincia di Trapani c’è una sorpresa, pareva si dovesse non avere alcuna rappresentanza nell’esecutivo regionale e, invece, c’è Mimmo Turano, già assessore uscente alle Attività Produttive, e ora amministrerà le deleghe della Formazione e dell’Istruzione in quota Lega, altro deputato in quota Lega e assessore designato è Luca Sammartino all’Agricoltura.
Per Fratelli d’Italia ci sono Giorgio Assenza ai Beni Culturali e Identità siciliana, Alessandro Aricò alle Infrastrutture, Giusy Savarino al Territorio e Ambiente, Elvira Amata al Turismo.
Per Forza Italia ci sono Marco Falcone all’Economia, Edy Tamajo Attività Produttive.
Per la Dc di Totò Cuffaro ci sono Nuccia Albano con delega alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro, Andrea Messina agli Enti Locali. Per gli Autonomisti c’è Roberto Di Mauro all’Energia e Rifiuti.
Alcuni assessori sono rientrati, è il caso di Falcone che ha gestito le Infrastrutture con Nello Musumeci e di Turano che era alle Attività Produttive.
Gli occhi sono puntati adesso alla tenuta della maggioranza, un equilibrio difficile, Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia, ha già dichiarato di essere fuori la maggioranza di governo e di votare i provvedimenti secondo coscienza.
Tuttavia Giovanna Volo sarà anche un tecnico ma è di area forzista, vicina, dicono in molti, a Miccichè.
E ci sarà tanto da fare in una Sanità che non ne esce bene dalla gestione di Ruggero Razza, non ne escono bene gli ospedali durante la fase della pandemia e nemmeno dopo, all’ospedale dei bambini di Palermo sono inagibili 9 posti letto di terapia sub-intensiva: mancano mobili e certificazioni.
A Caltanissetta i 30 posti di rianimazione in pratica sono inutilizzabili, manca il generatore elettrico che illumini il reparto, stessa sorte per i 16 posti letto di Intesiva al Guzzardi di Vittoria.
A Marsala non ha mai visto la luce quel famoso padiglione dedicato alle Malattie Infettive, situazione peggiore a Palermo all’ospedale Cervello dove non ha mai aperto la Terapia intensiva del quarto piano: dimpianto dei gas medicali non è supportato dalla centrale tecnologica.
La situazione è drammatica e le aspettative sono alte ma peggio di Razza non potrà fare nessuno.