E' una protesta rumorosa, ma pacifica. Almeno per il momento. Ad attuarla, i detenuti della sezione di “Alta sicurezza, condannati per reati associativi, mafia, traffico di droga e altro. delle carceri Pietro Cerulli di Trapani. Tre volte al giorno, battone le pentole contro le sbarre delle finestre per richiamare l'attenzione sul loro malessere. Non possono farci la doccia. L'acqua calda è razionata. Anche la spesa ha dei limiti e loro non possono mangiare ciò che desiderano.
La protesta andrà avanti ad oltranza, fino a quando non saranno accolte le loro rivendicazioni.
I disagi, con i quali i detenuti convivono, vengono scanditi tre volte al giorno. E quel rumore di pentole battute contro le inferriate entra nelle case del quartiere San Giuliano. Un rumore per dire “noi esistiamo”, “anche noi abbiamo i nostri problemi”.