La comunità di Pantelleria si è stretta ieri vicina ai genitori di Alma dal Co, la giovane ricercatrice, morta durante una fatale immersione. Un ricordo di Alma è stato celebrato nella chiesa di San Getano a Scauri, con tanti panteschi che hanno voluto manifestare la loro vicinanza alla mamma, Margherita, e al papà, Mario. Alma, 33 anni, era innamorata di Pantelleria, tanto che nell'ultima telefonata prima di immergersi per aveva detto a suo mare: "Qui sono felice".
Il padre Mario, invece, ha letto una lettera a nome suo e della moglie, riportata da Pantelleria Internet:
Cari Amici,
non si può svolgere un funerale perché ancora non si è esaurita la procedura imposta dalla magistratura. Ma vogliamo ringraziarvi per i segni di affetto che avete manifestato per la scomparsa di Alma. Alma è venuta la prima volta in quest'isola quando aveva poco più di sei mesi e da allora, dal 1989, non c'è stato anno in cui non sia tornata alla sua isola e al suo mare. Quel mare che l'ha portata via da noi, lasciandoci un vuoto immenso, che le vostre parole, i vostri sguardi e le vostre lacrime rendono meno duro.
Qui aveva trovato, nella sua vita di studio e di lavoro, non solo la sua passione per il mare, ma anche molte figure che erano parte delle sue radici in quest'isola. Totò e Maria, e zu' Pietro che già camminava piegato e le donava un panarino piccolo, da bambina quale era, fatto con le sua mani antiche. Zino, il nostro vicino, che le offriva i prodotti della sua terra. Maria e Giacomo che le davano le olive e i dolci ricambiati con i pesci da lei pescati e con le sue crostate. Giovanni e Anna, Pia con Salvatore, che le portava il latte a Monastero quando era ancora in vita, Rosa e Pino con le cui tumme e ricotte è cresciuta. E poi Maria Margherita e Giuseppe che le hanno dato latte, ricotta e la magnifica carne di Monastero. Sandra, Andrea, Paolo e Wilma con cui ha condiviso storie, racconti e sogni sui sassi bollenti del faro di Scauri nelle giornate di maestrale e sui sassi di Punta Lunga nelle giornate di scirocco. Immacolata e Piero, piegato tra i filari nella piana sotto casa, che cercava inutilmente di insegnarci a non fare stupidaggini nel coltivare le nostre viti. Alberto che ha guidato la sua passione per la pesca. Floreana con cui si confidava. Salvino con cui puliva dall'immondizia il porto di Scauri. Alma era anche socia della Cooperativa dei capperi e quando poteva seguiva la molitura delle olive.
Chi fosse Alma nel suo lavoro lo rivela questo breve brano della lettera che il suo collega Simon van Vliet ci ha inviato:
“Ho parlato con molti amici, colleghi e conoscenti di Alma in questi ultimi due giorni. Senza eccezione, erano tutti profondamente toccati da Alma.
Alma era una delle persone più rare: aveva sia una mente brillante, sia un cuore premuroso, sia una personalità coinvolgente. La sua sconfinata curiosità, la sua risata facile e la sua positività erano altamente contagiose e illuminavano ogni stanza in cui si trovava. La sua intelligenza e visione hanno plasmato le idee di molti intorno a lei. La sua leadership, la sua gentilezza e la sua spinta sconfinata sono state un'ispirazione per tutti noi. Ha lasciato un segno indelebile anche in coloro che ha incontrato solo brevemente e ha segnato profondamente la vita di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla bene.”
Alle radici umane che Alma ha trovato a Pantelleria si erano aggiunti gli amici più giovani e tante altre conoscenze. Ci scusiamo per non poterle ricordare. A loro e a tutti voi va il nostro ringraziamento.
All'anima di Alma saranno di accompagnamento le vostre preghiere.
Margherita Turvani e Mario Dal Co