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24/11/2022 06:00:00

Sicilia: i nostri bambini sono i più poveri d'Italia. In tutto

 Che non fosse un’isola per bambini lo sapevamo già. Ma che la situazione fosse così allarmante, forse era difficile immaginarselo. Ciò che emerge dalla nuova edizione dell’"Atlante dell’infanzia a rischio in Italia" di Save the Children dovrebbe farci riflettere sul futuro dei nostri bambini.

In Sicilia è la povertà a campeggiare, povertà in tutti i sensi: insussistenza di mezzi, dispersione scolastica e deficit educativo. Più di un bambino su 4 vive in condizioni di povertà relativa, solo 1 su 16 ha accesso agli asili nido. 386 euro la spesa media pro capite dei comuni per i piccoli sotto i tre anni, tra le più basse d'Italia. La provincia autonoma di Trento ne investe 2.481.

Il divario riguarda anche tempo pieno e mense scolastiche, la cui gratuità sembra essere un miraggio. I test INVALSI, poi, rivelano un calo dell’apprendimento, data l’alta percentuale di mancato raggiungimento del livello minimo di preparazione. A riguardo, Agrigento è la provincia messa peggio.

La didattica a distanza ha sicuramente contribuito ad aumentare le differenze sociali, affossando gli studenti già in condizione di svantaggio. Nota dolente, insomma, quella della scuola: quasi un ragazzo su 5 tra i 18 e i 24 anni non ha concluso il ciclo di istruzione. Per non parlare dell’esercito di NEET, giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione, e che hanno ormai raggiunto il 37,5%.

E che dire della salute psicofisica dei nostri ragazzi: aumentano, infatti, le patologie psichiatriche, già favorite da anni di pandemia. Nel caso dei bambini con disabilità o limitazioni funzionali, in Sicilia solo il 27,9% delle scuole è privo di barriere. Il 43,3% dei minori non ha mai praticato uno sport, solo il 29,1% lo pratica in maniera continuativa e quasi 1 minore su 3 è sovrappeso o obeso.

Si allarga, poi, la forbice fra le famiglie agiate e quelle che versano in condizioni di povertà. Disuguaglianze e ascensore sociale in caduta libera. Che cosa manca? Essenzialmente il sostegno alla genitorialità, la possibilità per tutti di accedere alle cure, un sistema scolastico che assolva meglio al suo ruolo di educatore.

Save The Children ha lanciato l’allarme ed è attiva sul territorio con iniziative ad hoc. Il resto del lavoro va alle istituzioni. Dati alla mano, si dovrebbe partire subito. Con i nostri bambini non si scherza, men che meno con gli adulti di domani.