Altro giro altra corsa, nemmeno il tempo di far leggere l’articolo precedente che ci pensa la Germania a diventare la superpotenza del pallone ridotta a rincorrere la qualificazione. In effetti hanno fatto tutto loro, hanno dominato il match contro i nipponici sul piano tecnico, sul piano del possesso palla e non parliamone nemmeno del numero di occasioni da gol sciupate. Tanto fra un po' segniamo il pareggio, avrà pensato il tifoso medio nibelungo, ed invece, siccome i gol il Giappone li ha segnati sul finire della partita, lo stesso tifoso avrà visto in Tv il triplice fischio dell’arbitro pensando che ci fosse un terzo tempo. Ed invece no, è finita 1-2 come una fotocopia della sconfitta dell’Argentina, gol su rigore di Gündoğan al 33’ per i tedeschi, pareggio dei nipponici con Dōan al 75’ che raccoglie una corta respinta di Neuer e raddoppio di Asano all’83’ che lanciato in area con una palla alta, la doma bene, resiste alle spallate del difensore germanico e batte l’estremo portiere avversario con un bel tiro alto.
Sono pochi i giocatori giapponesi che giocano in patria, una buona parte di loro milita in squadre in giro per l’Europa e diversi in Germania, in pratica un altra squadra denominata cuscinetto che invece dimostra ben altro valore in campo, che ha sofferto lo strapotere fisico dei tedeschi, ma che ha dimostrato buone trame di gioco ed estrema velocità condita da una buona tecnica individuale.
Molto significativo il gesto dei bianchi di Germania scesi in campo protestando contro il governo Qatariota, che nega i diritti umani al proprio popolo, usando la forma di protesta della mano sulla bocca, gesto che ha visto la convocazione dell’Ambasciatore Tedesco per chiarimenti.
E’ la favola dei perdenti che affascina chiunque sia appassionato di Sport e che attendiamo dal prossimo match consapevoli di poterci gustare quel Calcio genuino di cui tutti siamo sostenitori.
Oreste Pino Ottoveggio