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05/12/2022 06:00:00

I soldi della Regione: aiuti ad imprese ed agricoltori. Ok per la ferrovia Palermo - Trapani

In Sicilia la Giunta Schifani è tra due fuochi. Da un lato il maxi buco dei conti pubblici contestato dalla Corte dei Conti, che probabilmente porterà, a breve, ad una manovra correttiva drastica. Dall'altro lato imprese ed esercenti che chiedono aiuti concreti contro il caro energia. 

 Occupiamoci di quest'ultimo fronte. Nell'ultima Giunta sono stati varati due maxi interventi: oltre 365 milioni di euro per le imprese che operano in Sicilia e una moratoria dei mutui Irfis FinSicilia per contrastare il caro-bollette.

«Il provvedimento – dice il presidente della Regione Renato Schifani – va in soccorso delle imprese siciliane che da molti mesi ormai stanno subendo il vertiginoso rialzo dei costi energetici. Un aiuto che permette di scongiurare eventuali rischi di chiusura delle attività, salvaguardando l'occupazione. Già abbiamo approvato un'analoga prima misura per gli enti locali e ne seguirà un'altra. Soprattutto, il governo regionale si sta impegnando per avviare a breve un altro imponente piano di aiuti per le famiglie».

Per quanto riguarda il primo intervento, i fondi saranno ripartiti nei vari comparti dell'economia siciliana e, in particolare, 250 milioni di euro saranno destinati al dipartimento delle Attività produttive, 70 milioni a quello dell'Agricoltura e 45,7 milioni al dipartimento Finanze e credito. Saranno quindi i dipartimenti regionali a predisporre concretamente le misure con le quali erogare gli aiuti alle aziende, nei rispettivi ambiti di competenza.

Le risorse sono state recuperate dalla riprogrammazione del Piano sviluppo e coesione (Psc) 2014-2020, anche in considerazione della scadenza del 31 dicembre 2022 per l'assunzione di alcuni adempimenti che avrebbe potuto determinare la potenziale perdita dei fondi.

Approvata inoltre, la moratoria sui mutui concessi da Irfis FinSicilia. Previsto per le imprese il blocco totale delle rate in scadenza tra il 31 dicembre 2022 e il 31 dicembre 2023 per quanto riguarda la quota capitale. La delibera prevede la sospensione sui finanziamenti a valere su Fondo Sicilia e Fondo unico gestione a stralcio. La Regione, inoltre, raccomanda all’istituto, nel rispetto della normativa di vigilanza, la sospensione delle rate dei mutui su fondi propri.

«La moratoria che vede luce - aggiunge il presidente Schifani - è un impegno che avevamo già preso e che manteniamo nei confronti delle imprese in difficoltà per il caro-energia. Di fronte al grido d’aiuto, la Regione si pone al fianco del tessuto produttivo della Sicilia e interviene in concreto per rafforzare la risposta di sistema alla crisi».

In totale i finanziamenti interessati dalla moratoria sono 498, per una mole complessiva di debito residuo di quasi 120 milioni di euro. Saranno interessate le operazioni in status in bonis (Stage 1 o Stage 2) e in ammortamento (con le esclusione delle operazioni in preammortamento). La moratoria sarà operativa già dal 31 dicembre, anche se le aziende avranno tempo fino al 15 gennaio 2023 per comunicare l'adesione al beneficio o l'eventuale diniego.


«Manteniamo l’impegno che il governo Schifani aveva assunto nelle scorse settimane: avere cura del tessuto produttivo della Sicilia, già penalizzato dall’insularità e dalle carenze di sistema, nel quadro di una crisi che ha pochi precedenti. Grazie alla riprogrammazione che abbiamo messo a punto, recuperiamo risorse fresche per azionare la leva del sostegno della Regione all’economia isolana». Lo dichiara l'assessore all'Economia Marco Falcone, commentando l'approvazione, da parte del governo regionale, del provvedimento a favore delle imprese siciliane contro il caro-bollette e sulla moratoria dei mutui concessi dall'Irfis aggiunge «liberiamo risorse dai bilanci delle imprese e seguiamo l’esempio di importanti realtà bancarie internazionali, con l’obiettivo di ridurre l'impatto della spirale inflattiva innescata dall'aumento del costo delle energia e dalla guerra in Ucraina».

«Aiuteremo le imprese siciliane ad affrontare i vertiginosi rincari dei costi dell'energia causati dalla crisi internazionale, aumenti che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende. Ci siamo attivati per erogare al più presto il "Bonus Energia", grazie ai 250 milioni che il governo Schifani ha affidato al dipartimento delle Attività produttive per aiutare gli imprenditori della nostra Isola a fronteggiare il caro-bollette. Siamo al lavoro sugli avvisi da rendere pubblici nei prossimi giorni e dare così respiro alle realtà aziendali nei vari comparti produttivi e alle tante famiglie che vi ruotano attorno». Lo afferma l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, dopo l’approvazione in giunta regionale del provvedimento che destina complessivamente 365,7 milioni alle imprese siciliane per abbattere l'aumento dei costi energetici.

I fondi destinati all’assessorato di via degli Emiri costituiscono la parte più cospicua dello stanziamento totale approvato dal governo regionale. Il dipartimento, diretto da Carmelo Frittita, ha già definito i criteri per la concessione degli aiuti: il contributo verrà erogato in percentuale (30%) sull’aumento (rispetto alle tariffe del 2021) del costo di gas e luce registrato tra il primo febbraio 2022 e la data dell’ultima fattura di fornitura disponibile. L’importo massimo del beneficio concedibile ad ogni singola azienda è 20 mila euro.

L’associazione Codici lanciano però un appello al governo regionale nella persona del Presidente Schifani e al Ministro Nello Musumeci affinché si facciano portavoce con il governo nazionale circa i rincari previsti per il biennio relativi al Mercato di Salvaguardia per la Sicilia. Si tratta, infatti, del mercato dell’energia rivolto alle imprese alimentate a media tensione, alle aziende con più di 50 dipendenti o con un fatturato superiore a 10 milioni. Vi sono coinvolti anche enti pubblici e società che erogano servizi pubblici, come quello idrico, che adesso si troveranno a far fronte alle morosità attingendo a un Mercato di Salvaguardia che per la Sicilia prevede un parametro addizionale di 202 euro a megawatt contro i 17,80 euro dello scorso biennio e a fronte di un costo in più di soli 15,90 euro per la Lombardia.

“L’aumento del parametro cosiddetto “omega” del mercato di salvaguardia dedicato a imprese ed enti – dice Manfredi Zammataro, segretario di Codici Sicilia – rappresenta l’innesco di una bomba sociale senza precedenti. Con questi rincari di circa il 1000% saranno migliaia le imprese che rischiano di chiudere i battenti, fermare le produzioni e licenziare i dipendenti. Per non parlare degli enti pubblici, come Comuni e società di gestione che potrebbero precipitare verso il baratro del dissesto con rincari che verranno scaricati sulle tasche dei cittadini”.
“Già il biennio di Covid e poi la crisi Ucraina con gli aumenti dei prezzi hanno pesantemente colpito il tessuto siciliano con l’aumento dei casi di sovraindebitamento, con le chiusure di aziende e con la crescente disoccupazione. Adesso questo rincaro così esoso potrebbe essere il colpo mortale per l’economia della Regione. Ci appelliamo al Presidente Renato Schifani e al Ministro Musumeci ai quali chiediamo di farsi portavoce con il governo nazionale al fine di intervenire con misure di sostegno straordinarie”.

AGRICOLTURA. «Subito 70 milioni agli agricoltori, tra i più colpiti dal rialzo dei costi dell'energia. Nei prossimi giorni partirà l'avviso pubblico perché vogliamo erogarli al più presto». Lo afferma l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino, commentando il provvedimento approvato dalla Giunta regionale che destina complessivamente 365,7 milioni alle imprese siciliane per contrastare il caro-bollette. All'interno di questo stanziamento, 70 milioni vanno al comparto agricolo.

«Intanto – aggiunge Sammartino – si parte subito con queste risorse, la metà delle quali sarà impegnata per mitigare gli effetti del caro-gasolio che ha reso l'uso dei mezzi agricoli più oneroso. L'altra metà sarà, invece, destinata alla filiera della trasformazione, cantine, oleifici, florovivaismo, settore caseario, depositi. L'agricoltura ha subito due volte il peso dei rincari: da un lato gli imprenditori hanno speso di più per l'acquisto delle materie prime e dall'altro hanno avuto maggiori costi per la loro lavorazione. Una morsa che ha ridotto i guadagni dell'intero settore. Ecco perché occorre intervenire tempestivamente».

FERROVIA.  Arriva dal governo regionale l'ok definitivo al progetto di elettrificazione della tratta Cinisi-Alcamo-Trapani della linea ferroviaria Palermo-Trapani, via Milo. Nella seduta di oggi, presieduta da Renato Schifani, la giunta ha approvato il provvedimento che, con il contestuale rilascio del parere favorevole all'intesa sul progetto definitivo, chiude le procedure autorizzative di un'opera che consentirà il ripristino di una linea interrotta da ormai quasi un decennio.

«Si sblocca un'opera fondamentale per garantire il collegamento diretto tra Palermo e Trapani - dicono il presidente della Regione, Renato Schifani e l'assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò - e si creano le condizioni per chiudere una pagina mortificante per l'infrastrutturazione ferroviaria siciliana. L'interruzione della linea via Milo ha costretto i viaggiatori a una deviazione che ha allungato sensibilmente i tempi di percorrenza, finendo per disincentivare l'uso del treno tra Palermo e Trapani. L'elettrificazione, insieme al ripristino della linea, oltre a consentire l'estensione dei collegamenti da e per Trapani sul Passante ferroviario di Palermo, offrirà la possibilita di velocizzare i servizi ferroviari, accrescendone il livello qualitativo in termini di comfort e di prestazioni, migliorando anche la mobilità nel bacino trapanese».

II progetto consiste nella realizzazione di tutti gli impianti necessari per l'elettrificazione della tratta, per una lunghezza totale dell'intervento pari a circa 87 chilometri. L'intervento, previsto dal nuovo Contratto di programma 2022/2026 stipulato fra il Mit e Rfi Spa avrà un finanziamento di 85 milioni di euro (di cui 64 milioni circa a valere sul Pnrr), già interamente coperto.
Quello compiuto oggi dalla giunta Schifani era l'ultimo step prima della pubblicazione della gara per l'affidamento dell'appalto, prevista per il prossimo 15 dicembre. Nel novembre del 2021 era già stata pubblicata da parte del gruppo Fs, la procedura aperta per l'affidamento dei lavori di ripristino dei binari sulla linea, per un importo di 150 milioni di euro.

L'area in cui ricade l'intervento interessa i territori comunali di Cinisi, Terrasini, Carini, Partinico, Trappeto, Balestrate, Alcamo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo, Buseto Palizzolo, Erice, Paceco, Trapani. L'elettrificazione, unitamente all'intervento di ripristino della linea Alcamo diramazione-Trapani, consentira inoltre di evitare la rottura di carico a Piraineto da e verso Palermo centrale, dovuta alla differenza fra i sistemi di trazione.