Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
06/12/2022 18:00:00

Marsala, l'ultima donazione all'Avis di Luciano Rosas

 "Dottore, ho superato i 65 anni ma vorrei ancora donare”, “Prima devo valutare il tuo stato di salute e poi si vede”, “Ma io sto benissimo. E quando dono il sangue sto ancora meglio”. 

Eravamo nel 2018 e Luciano Rosas, donatore dal 1971, temeva che a 65 anni doveva fermarsi. Non è stato così, perchè domenica – quando ancora mancavano sei giorni al suo 70° anno d'età – ha fatto la sua ultima donazione nella sede Avis di Marsala. Ed è stato un giorno di festa, con gli auguri del presidente Silvio Arrusicato, dei volontari e di tutti i sanitari. "Un donatore di lungo corso così longevo non capita tutti i giorni, afferma Nunzio Ragona, medico Avis, cui si aggiunge anche la sua forte volontà a fare del bene al prossimo”.

Un giorno tristissimo per il mitico Luciano, anche se continuerà a dare il suo contributo come consigliere dell'Associazione donatori. Racconta Rosas: ”Ricordo la mia prima donazione, cianquant'anni fa a Calambrone, in Toscana, alla scuola di formazione per metalmeccanico. Poi ho continuato in Germania dove lavoravo per la Lufthansa e ho proseguito in Italia quando sono rientrato nel 1976. Non ho più smesso di donare; anzi, il pensiero di farmi trovare pronto alla donazione ha migliorato il mio stile di vita, la mia salute”. Presidente di quartiere negli anni '80, per 43 anni è stato in servizio all'Ausonia e nel 2008 insignito della Stella al Merito del Lavoro dall'allora presidente Giorgio Napolitano. “I buoni insegnamenti in famiglia mi sono serviti per comportarmi bene nella vita, nei luoghi di lavoro, all'estero, conclude Luciano Rosas. Ma ha anche rafforzato il mio essere generoso e rispettoso verso gli altri. Ecco, ai giovani dico di essere riconoscenti alla vita e non lasciarsi sfuggire le occasioni per aiutare chi è meno fortunato di noi. E chi ha bisogno di sangue è tra questi”.