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10/12/2022 06:00:00

Sicilia. Tensioni in maggioranza, ma Schifani porta a casa la "manovrina"

Iniziano le prime avvisaglie di un rapporto non proprio semplice tra il governatore Renato Schifani e il Ministro Giancarlo Giorgetti. In Aula qualche giorno fa Schifani ha lamentato la questione legata al caro voli, alle risposte che attende dal Mef e che pare tardino ad arrivare.

Il problema è quello che ogni anno ciclicamente si ripete: voli con prezzi proibitivi e famiglie al collasso. Nessun governo regionale, seppure le promesse siano state tante, ha saputo risolvere la questione.
Così durante la seduta dell’Assemblea regionale di mercoledì il presidente è stato chiaro e ha lanciato la prima insofferenza verso il governo centrale:"Torno a chiedere al governo di farsi sentire e in particolare modo al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al quale da tempo abbiamo posto anche altri temi urgenti su cui non abbiamo ancora ottenuto risposte”.

Intanto nella seduta di mercoledì sono state approvate le variazioni di bilancio per la manovra da 420 milioni di euro, in questa manovra ci sono dei tagli per 137 milioni di euro.
Contro la manovra ha votato il Pd, il capogruppo Michele Catanzaro ha evidenziato come la Sicilia abbia bisogno di altro: " Di interventi concreti, forti e mirati e non di testi di legge  ‘paravento’ che nascondono, dietro quelle di natura finanziaria, norme che nulla hanno a che vedere con la materia in esame. Ci siamo battuti per fare togliere da testo norme del tutto inappropriate sostenendo invece provvedimenti importanti come il sostegno finanziario ai Comuni. Ritengo sia necessario chiedere al governo grande attenzione riguardo ai ristori da dare ai Comuni colpiti dall’alluvione perché da troppo tempo per gli eventi calamitosi degli scorsi anni abbiamo assistito ad annunci di risorse mai arrivate ne alle famiglie ne alle imprese danneggiate”.

Di tenuta della maggioranza invece ha parlato Vincenzo Figuccia della Lega:  “La manovra finanziaria ha dimostrato la tenuta della maggioranza nonostante le strumentalizzazioni delle opposizioni. Del resto si tratta di norme necessarie a combattere il caro bollette con uno stanziamento a favore dei Comuni e degli ex Province, pari a 52 milioni. Inoltre copriamo il buco della sanità con un accantonamento di circa 250 milioni di euro, a seguito della recente sentenza della Corte costituzionale. Importante anche la misura che consente di prorogare il beneficio sulla tassa di circolazione, relativa al periodo 2016-2021, con un pagamento senza sanzioni e interessi. La recente legge 16/2022 ha già fatto incassare 30 milioni alla Regione e dalla proroga aumenteremo ulteriormente le entrate sul bilancio”.


Anche il deputato Stefano Pellegrino, Forza Italia, parla di maggioranza alla sua prima prova: “L’approvazione della manovra di assestamento è il primo atto politico-legislativo del Governo Schifani, che ha confermato con i numeri in Aula la propria tenuta. E’ anche il primo segnale dato ai siciliani di un impegno concreto, nonostante le difficoltà congiunturali, per dare risposte alle emergenze vissute dalle famiglie, dagli enti locali e da tante categorie in difficoltà.” I gruppi parlamentari Sud chiama Nord e Sicilia Vera, guidati da Cateno De Luca, hanno presentato un ordine del giorno urgente relativo all’autorizzazione all’esercizio provvisorio per l’anno 2023: “La Sezione riunite della Corte dei Conti, spiega il coordinatore Danilo lo Giudice, ha sospeso il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2020 contestando numerose irregolarità nel conto economico e nel conto patrimoniale oltre che il risultato di amministrazione. Nelle motivazioni di tali irregolarità, oltre a una trentina di partite contabili contestate nei capitoli di entrata, di spesa e dei residui attivi e passivi, la Corte dei Conti ha sollevato la questione di legittimità costituzionale del ripiano del disavanzo di 2,2 miliardi che la regione siciliana ha spalmato in dieci esercizi finanziari mentre per i giudici andava fatto in tre anni. A tal proposito, infatti, la Corte dei Conti ritiene che tale rateizzazione non potesse essere fatta tramite un decreto legislativo, ma attraverso una norma legislativa e, comunque, il provvedimento è stato fatto prima che fosse approvato lo stesso decreto legislativo. L’Assessore all’Economia, nel corso della seduta del 6 dicembre 2023, ha comunicato al parlamento l’intenzione di procedere ad un’attenta ed accurata analisi di tutte le poste di bilancio e le loro reali consistenze al fine di porre in essere una vera e propria “Operazione verità” sui conti della Regione Siciliana che Sicilia Vera e Sud chiama Nord ha più volte auspicato.


Infine concludono i parlamentari di riferimento: “Il governo attuale dovrebbe accantonare già nel prossimo bilancio 866 milioni di euro in attesa del pronunciamento della Consulta, oltre a dovere ripianare un ulteriore disavanzo di 300 milioni euro per le partite contabili ritenute irregolari nel conto economico ed in quello patrimoniale. Alla luce di ciò, afferma Lo Giudice, impegniamo il governo regionale e per esso il presidente della regione e l’assessore regionale dell’economia a notiziare dettagliatamente e con urgenza il Parlamento sul quadro complessivo della situazione finanziaria della Regione e delle partecipate, anche al fine di sottoporre all’aula il disegno di legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio fino ad aprile 2023.”