Se vi trovate a Roma e volete tornare in Sicilia vi conviene fare un pensierino ad andare a New York. I prezzi dei biglietti aerei sono decisamente più economici.
E’ il paradosso che sconta l’isola e i siciliani che vivono e lavorano fuori dalla regione.
Costa di più da Roma prendere un aereo per Palermo che andare a visitare la Statua della Libertà. Sotto Natale così scoppia la polemica per il caro voli soprattutto nei confronti di Ita Airways e Ryanair accusati di fare cartello e di far impennare spropositatamente i prezzi dei biglietti.
Per fare un esempio, tornare in Sicilia, da Roma, il 23 Dicembre, con Ita costa 509 euro.
E circolano in questi giorni molti paragoni con i voli per altre destinazioni più lontane ma più economiche rispetto ad un volo per la Sicilia. Ad esempio se con Ita voleste tornare in Sicilia, 4 giorni, dal 12 al 16 dicembre, è meglio andare, appunto a New York: 885 euro contro i 1000 euro andata e ritorno per Palermo.
Insorgono le associazioni dei consumatori per l’ennesimo danno nei confronti dei siciliani che vivono fuori dalla regione.
Per Schifani non c’è dubbio che ci sia un cartello tra Ita e Ryainair, la compagnia che opera più voli da e per la Sicilia.
«È un fatto scandaloso, esiste un “cartello” tra le due compagnie Ita, a capitale pubblico, e Ryanair, che servono la Sicilia, un monopolio a due in forza del quale i prezzi sono schizzati. Lunedì, e non siamo ancora a Natale, chi parte dalla Sicilia, Palermo o Catania, per Roma andata e ritorno spende oltre mille euro, mentre chi parte da Roma per Milano ne paga circa 200. Una situazione di mercato anomala che abbiamo denunciato, per questa ragione ci stiamo rivolgendo all’Antitrust».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in una intervista al Tg4. «La Sicilia – ha sottolineato il governatore - non può pagare questo pegno, in particolar modo quando vi è di mezzo una società a capitale pubblico che deve realizzare politiche sociali senza andare in perdita, ma deve studiare delle strategie aziendali che siano consone all’esigenza del territorio».
Venerdì pomeriggio la giunta regionale ha deliberato all'unanimità la proposta del presidente Schifani di dare incarico immediatamente a una struttura legale specializzata in ricorsi all'Antitrust perché si possa valutare l'opportunità e rivolgersi subito all’Autorità che vigila sulla concorrenza.
«All’Antitrust denunciamo il “cartello” posto in essere nei fatti da Ita e Ryanair che decidono quali devono essere i prezzi – ha spiegato Schifani – perché in sostanza hanno deciso un patto di non concorrenza tra di loro. È facile farlo. Quella di Ita, ribadisco società a capitale pubblico, è una strategia sbagliata che va in controtendenza nel momento in cui aumenta, soprattutto in questo periodo, la richiesta dei passeggeri mentre diminuiscono i voli disponibili. Di tutto questo – ha proseguito Schifani - ne risentono il turismo, i nostri giovani e il sistema Sicilia in generale. Questa responsabilità di Ita e Ryanair, come detto, la denunceremo all’Antitrust per ottenere una condanna delle due compagnie, ma che abbiamo già denunciato pubblicamente all’autorità politica, che mi auguro farà la propria parte. In particolare, il ministro Adolfo Urso, che è stato molto bravo nel gestire la vicenda Lukoil dimostrando un dinamismo ed una capacità non indifferenti», ha concluso.
La compagnia italiana ha detto di impegnarsi “nel venire incontro alle esigenze dei siciliani e dei turisti in partenza e in arrivo nell’Isola”, tanto che, “anche se la flotta, al momento, ha solo 67 aeromobili in costante movimento, durante il periodo natalizio aumenteremo la frequenza delle tratte, bloccando così le tariffe più alte”. Dunque, un’aggiunta di voli - a partire dalla rotta Roma-Palermo, sempre più affollata e più richiesta – e biglietti meno cari: è la risposta di Ita Airways al j’accuse della Regione sulla questione caro-voli.
Dalla compagnia di bandiera italiana fanno sapere che il «paracadute» era stato pensato molto prima del ricorso del presidente Schifani all’Antitrust. Il piano scatterà da lunedì prossimo: «con dieci frequenze (ossia venti voli) in più tra il 20 e il 24 dicembre, garantiremo un totale di 162 frequenze, con una media di 23 voli giornalieri di andata e ritorno.
L'incremento dei voli Ita limitato al solo periodo natalizio è soltanto un pannicello caldo che non risolve affatto quanto da noi denunziato, e cioè il caro-tariffe derivante dal "cartello" delle uniche due compagnie che operano su quelle tratte. Ci spieghi Ita se è legittimo che un siciliano, nel corso della giornata del prossimo lunedì, dovrebbe pagare ben mille euro per andare e tornare da Roma” ha risposto Schifani.